golden era | Danza e Musica Araba https://danzaemusicaaraba.com L'universo artistico del Medio Oriente Mon, 05 Aug 2019 01:00:14 +0000 it-IT hourly 1 Suheir Zaki https://danzaemusicaaraba.com/suheir-zaki/ Thu, 05 Apr 2018 16:57:21 +0000 http://danzaemusicaaraba.com/?p=280 Suheir Zaki Nacque nel 1944 a Mansoura nel sud dell’Egitto. Quando aveva nove anni, la sua famiglia si spostò ad Alessandria. Fin dalla più tenera età Suheir Zaki danzava tutto il tempo, cosa molto...

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Suheir Zaki a 22 anni nel film “My love is in Cairo”

Suheir Zaki

Nacque nel 1944 a Mansoura nel sud dell’Egitto. Quando aveva nove anni, la sua famiglia si spostò ad Alessandria.

Fin dalla più tenera età Suheir Zaki danzava tutto il tempo, cosa molto normale in Egitto, in tutte le occasioni di festa, di ritrovo, di aggregazione sociale e di svago. Dice di sé “ho bisogno di danzare quanto gli altri ne hanno di respirare”, una giusta frase che riesce a rendere l’idea della sua necessità di godere la più grande gioia, quella del movimento.

Ad Alessandria la vita notturna era piuttosto attiva e vivace, anche grazie al fatto che la città è un luogo di villeggiatura e di turismo, e ben presto Suheir cominciò a lavorare nei night clubs della città, nonostante il padre non fosse per niente d’accordo. Quando il padre morì, la madre si risposò e il secondo marito sostenne la carriera artistica di Suheir, tanto da diventare il suo manager personale. La famiglia si trasferì al Cairo, dove in breve tempo si guadagnò una buona fama, fino a che cominciò a lavorare in televisione, su coreografie di Ibrahim Akef, che, come sua abitudine, la aiutò a trovare il suo stile unico, che mettesse in risalto le sue doti e le sfaccettature della sua personalità.

Cominciò a lavorare nel cinema, come ballerina ed attrice, ed ebbe subito un grande successo.

la ballerina del sud Egitto Suheir Zaki

la danzatrice egiziana Suheir Zaki

I suoi movimenti sono molto fluidi e rotondi, e danza in modo dolce, innocente ed amorevole, mai volgare o aggressivo. Spesso danza con gli occhi chiusi o lo sguardo basso, completamente coinvolta nel suo mondo e si nota sempre un grande piacere nel movimento, scevro da atteggiamenti ammiccanti o compiacenti, rimanendo coerente con il suo carattere e la sua sincera passione per la danza.

Dotata di una eccezionale musicalità, Suheir Zaki è diventata una  icona della danza in Egitto: la sua immagine si trova praticamente su tutte le musicassette degli anni ’70 e ’80. La sua grandissima sensibilità musicale la rese ancora più famosa, e i suoi fans erano completamente ammaliati dalla sua grazia. La sua danza non aveva bisogno di avvalersi di accessori, come veli o bastoni, rimanendo sempre pura relazione con la musica.

Si avventurò anche ad interpretare con la danza la musica di Umm Kulthoum, cosa che prima aveva fatto solo Tahiya Karioca. Si racconta che Umm Kulthoum fosse infastidita quando udì che qualcuno ballava la sua musica, considerandolo svilente, e chiese a Mohammad Abdel Wahhab di trovare notizie su questa danzatrice. Il musicista rimase affascinato dalla bravura di Suheir e disse quindi ad  Umm Kulthoum che non si doveva preoccupare: “Come tu canti con la tua voce” le disse, “lei canta con il suo corpo”.

Suheir incontrò suo marito su un set: lo zio del marito era un famoso regista, Hassa Al Seifi, che fu per lei molto di aiuto per la sua carriera cinematografica.

La sua carriera la portava a vivere nello stress, fra spettacoli, film ed apparizioni televisive, tanto che ebbe diversi aborti spontanei. Riuscì a portare a termine la gravidanza solo una volta, nel 1986, e grazie al figlio riuscì a calmarsi un po’ professionalmente e a portare avanti ritmi di lavoro più dilatati e meno stressanti.

Con la guerra del Golfo del 1990/91 ci furono problemi economici ed una crescita del fondamentalismo islamico che portarono al fallimento parecchi locali notturni in Egitto. Suheir Zaki scelse di ritirarsi quasi completamente dalla scena, all’apice della sua carriera, come molte dive fece la scelta di lasciare al pubblico il ricordo di lei nel pieno del suo successo.

Nel 2001 Suhair Zaki cominciò ad insegnare a danzatrici internazionali al festival annuale organizzato al Cairo da Raqia Hassan “Ahlan Wa Sahlan”, ma rimane dell’ opinione  che le danzatrici non provenienti dal’ Egitto non riescano ad arrivare al livello delle egiziane, perché non possiedono l’orecchio musicale necessario per riconoscere i diversi ritmi musicali arabi e il senso dell’umorismo tipico e spontaneo nelle persone di quella parte del mondo, né lo spirito vivace necessario e indispensabile per trasmettere e portare avanti una tradizione e una cultura che dura da secoli e che non risiede solo nei passi di danza che si possono fare durante un esibizione o una coreografia. Certo è che moltissime danzatrici cercano di imitarne lo stile, ammaliate dalla sua arte, anche dopo così tanti anni dal suo ritiro dalle scene teatrali.

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Samia Gamal https://danzaemusicaaraba.com/samia-gamal/ Thu, 05 Apr 2018 16:53:50 +0000 http://danzaemusicaaraba.com/?p=278 Samia Gamal Samia Gamal, il cui vero nome era Zaynab Ibrahim Mahfuz, nasce a Wana, nel 1924. In tenera età si trasferisce al Cairo, nelle vicinanze del famoso Bazar Khan el-Khalili. A soli 8...

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Samia Gamal

La danzatrice egiziana Samia Gamal in due pose

la ballerina Samia Gamal

Samia Gamal, il cui vero nome era Zaynab Ibrahim Mahfuz, nasce a Wana, nel 1924.

In tenera età si trasferisce al Cairo, nelle vicinanze del famoso Bazar Khan el-Khalili.

A soli 8 anni rimane orfana di  madre, e a 14 abbandona la casa paterna per  trasferirsi dalla sorella maggiore.

Si racconta che alla sua prima esibizione in pubblico Samia fosse tanto nervosa da dimenticare la coreografia. Il pubblico incomincia a fischiarla e lei abbandona il palco. Il coreografo la costringe a ritornare in scena e lei si toglie le scarpe ed incomincia a danzare improvvisando, riscuotendo a questo punto grande successo. Da notare che le danzatrici dei Cabaret ballavano sempre con le scarpe (di fattura occidentale) per ribadire di… avere il denaro sufficiente per potersele permettere, e danzare a piedi nudi era considerato poco elegante. Samia però piacque tanto che il pubblico stesso la soprannominò “la danzatrice dai piedi scalzi”.

La famosa Badia Masabni la ingaggia per esibirsi nel suo locale, e le dà il nome d’arte con cui diventerà famosa: Samia Gamal. Si esibisce dapprima una volta alla settimana: è l’inizio di una grande carriera. Inizia a studiare danza con Badia stessa, e con un maestro di danza classica e moderna, condividendo gli allenamenti ed il palcoscenico con l’altra grande star di quel momento, Tahiya Karyoka, collega di palcoscenico al Cabaret di Madame Badia. Il training le permette in breve di sistematizzare le sue capacità coreutiche innate. L’attaccamento al locale di Badia e la riconoscenza di Samia verso la sua musa ispiratrice fecero si’ che Samia non si esibisse in altri locali in Egitto, ma soltanto al Cabaret di Badia Masabni e in importanti feste private.

In breve divenne una stimata solista.

La sua personalità sul palco è molto frizzante ed energetica, un inno alla gioia di vivere e alla leggerezza.

Persino, a dispetto della sua prima apparizione pubblica, Samia introduce l’uso di scarpe con il tacco alto per ballare. Il suo stile ha ispirato una enorme quantità di danzatrici, portando la danza orientale persino ad Hollywood e da lì nelle scuole di danza d’Europa.

Un incontro fondamentale nella vita artistica e personale di Samia è quello con il cantante e musicista Farid el Atrache, che suona l’Oud nell’orchestra dello stesso locale. E’ un travagliato colpo di fulmine. Farid è un musicista di successo, enormemente addolorato per la prematura perdita della sorella, la cantante Asmahan, morta in un incidente in circostanze piuttosto misteriose. Colmare il vuoto lasciato in lui dalla perdita della sorella era impossibile, ma Farid trovò conforto nella relazione, mai sfociata in matrimonio, con Samia Gamal. Si dice che lui non volesse o non potesse sposarsi con lei poiché egli proveniva da una famiglia drusa libanese e per tradizione avrebbe potuto sposare soltanto una donna drusa, e non certamente una danzatrice! Ma la relazione proseguì e Samia lo motivò a buttarsi a capofitto nel cinema. Nel 1947 la coppia si esibisce in “Habib el Omr” (L’amore della mia vita), il primo di una lista di 5 film di enorme successo. Si possono paragonare alla coppia Hollywoodiana Fred Astaire e Ginger Rogers!

la danzatrice della golden era Samia Gamal in una fotografia con dedica

la ballerina Samia Gamal

E’ del 1949 “Afritah Hanem” (La principessa diavoletto), una delle sue interpretazioni più famose, accanto alla bambina prodigio della danza egiziana dell’epoca, Fairouz Arteen Kalevan, soprannominata, proprio in onore del film, Feirouz Hanem.

Nel 1949 il re Faruk proclama Samia la danzatrice rappresentante nazionale dell’Egitto.

Dopo 5 film la coppia si divise, e Samia, perseguitata dalla stampa, si trasferì all’estero, nel 1950, dove comunque continua ad avere successo come artista. Si esibisce a New York, nel famoso nightclub The Latin Quarter ed in tutta Europa, portando per la prima volta la danza orientale all’estero in forma professionalmente valida. Gira vari film fra cui “Ali Baba ed i quaranta ladroni” con Fernandel e “La vallata dei re” con Robert Taylor.

Samia sposa il ricchissimo texano Sheppard King III, che per lei si converte alla religione islamica e la convince a trasferirsi in America. Grazie a questo, Samia entra a pieno diritto nel jet set americano, ma il matrimonio non dura a lungo.

L’esperienza americana segna la sua visione della danza, che diviene più teatrale, e Samia gettò le basi della forma di danza orientale che conosciamo oggi, e che infatti utilizza forme e dinamiche prese evidentemente dal balletto classico.

Dopo il divorzio, Samia ritorna al Cairo, dove riprende a lavorare con Farid el Atrache.

Nel 1958 sposa l’attore egiziano Rushdi Abaza, con cui interpreta parecchi film. Rushdi era stato il marito di Tahiya Karyoka. Da quest’unione, che durerà diciassette anni, nasce una figlia, Quismet. Nel 1972 si ritira dalle scene, per ritornare ad esibirsi nei primi anni ’80, ritorna alle scene per un anno o due con Samir Sabri.

Fino alla sua morte, sopraggiunta nel 1994, fece una vita molto ritirata, rifiutando tutti gli inviti ad insegnare all’estero: si sente artista ed interprete, non maestra. La sua eredità al mondo dell’arte sono gli 84 film di cui è protagonista.

Samia Gamal è stata la prima danzatrice con una preparazione coreutica completa, e con una visione teatrale della coreografia. Ha contribuito in maniera determinante alla formazione di ciò che la danza orientale è oggi, elevandola a livello professionale e migliorandone l’immagine sociale. Le danzatrici a seguire ne copiarono lo stile, e pare ormai una cosa normale che nella danza orientale ci siano arabesques e giri rapidi, come nel balletto classico, ma prima che questa pioniera li sperimentasse nella sua danza nessuno li aveva mai introdotti!

Samia Gamal dietro le quinte

Samia Gamal dietro le quinte

Samia creò uno stile molto personale, incorporando la tecnica della danza classica e soprattutto, cosa molto particolare, di danza latino americana, nella danza orientale, tratto molto caratteristico suo. Grazie al suo training fisico molto completo, Samia aveva una capacità di coordinazione e di precisione perfetta sui suoi movimenti, mantenendo grazia ed eleganza anche durante i momenti di maggiore focosità.

Tipico del suo stile è l’uso molto particolare dei movimenti delle braccia, intricati ed eleganti, e l’introduzione del velo nella danza. Si narra che la sua insegnante di balletto le diede un pezzo di stoffa da tenere in mano durante la danza per farle imparare ad usare le braccia in modo più fluido e Samia trovò la cosa tanto interessante che decise di incorporarla nelle sue performances. Samia usava il velo con una grazia incredibile, ed è un esempio di eccellenza nell’uso di questo accessorio, che piacque molto al pubblico, e perciò Samia continuò ad utilizzarlo. Il velo le dava maggiore sicurezza, e la aiutava a prendere confidenza con i movimenti fluidi delle braccia, e quindi decise di utilizzarlo spesso durante l’introduzione della sua performance: ormai entrare con un velo in mano è diventato un classico della danza orientale, e la storia deve a Samia Gamal questa creazione. Il suo modo di usare il velo dava l’impressione che si trattasse di una estensione del suo corpo, non di un accessorio esterno che venisse buttato qui e là per riempire lo spazio con acrobazie sceniche.

Una piccola curiosità: nel film francese Ali Baba e i 40 ladroni Samia indossò un gioiello per coprire l’ombelico: nessuna danzatrice prima di lei lo aveva fatto.

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Raqia Hassan https://danzaemusicaaraba.com/raqia-hassan/ Thu, 05 Apr 2018 16:51:17 +0000 http://danzaemusicaaraba.com/?p=276 Raqia Hassan Raquia è una coreografa e insegnante di fama internazionale. Si è formata alla scuola di Mahmoud Reda e ha danzato nella sua compagnia, la Reda Troupe per anni, anche come solista. Profonda...

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Raqia Hassan

la danzatrice Raqia Hassan

la ballerina Raqia Hassan

Raquia è una coreografa e insegnante di fama internazionale. Si è formata alla scuola di Mahmoud Reda e ha danzato nella sua compagnia, la Reda Troupe per anni, anche come solista. Profonda conoscitrice della danza folkloristica egiziana, base del suo inconfondibile stile, è considerata una delle più importanti sviluppatrici della tecnica della danza egiziana e della rappresentazione scenica. Raqia Hassan ha insegnato a molte delle più famose danzatrici egiziane nel suo piccolo studio-abitazione a Il Cairo e viene contattata da un sempre crescente numero di danzatrici provenienti da tutto il mondo. E’ molto popolare sia in Europa che negli USA .

È una danzatrice e un’ artista che lavora molto su di sé, in costante evoluzione artistica, ed è abituata a collaborare con grandi coreografi e musicisti. Nonostante sia così famosa e riconosciuta, tratta comunque i suoi studenti con il massimo affetto e rispetto,  in qualsiasi circostanza. La sua padronanza della lingua inglese e la sua bravura nel descrivere i movimenti della danza la rendono l’insegnante ideale per il ballerino straniero che vuole approfondire questa danza, da qualsiasi parte del mondo provenga: troverà subito una connessione con lei, che è abituata a lavorare con artisti di tutto il mondo. Il suo amore per questa danza diventa palpabile quando si ha la fortuna di guardarla ballare.

la danzatrice Raqia Hassan

la ballerina Raqia Hassan su una locandina

La sua padronanza dei movimenti della danza le consente di seguire la musica in tutte le sue sfumature con estrema spontaneità ma anche in maniera molto personale, riuscendo a  caratterizzare ogni sua performance sempre in modo diverso e affascinante, indimenticabile per chi studia con lei ma anche per chi, semplicemente la vede ballare in sporadiche apparizioni.

In ogni occasione di danza trova il modo di mettere se stessa e le sue abilità a disposizione di allievi e studenti, in modo che i suoi stage e workshop siano aperti e fonte di confronto e di studio. Si tratta di una ballerina e di un’ insegnante che sa calibrare nella giusta misura l’intensità del sentimento che la danza orientale richiede, in modo che sia possibile coglierla senza sforzo, tanto da rendere le sue esibizioni  estremamente dirette e fruibili.

Il suo temperamento la aiuta nell’insegnamento e il suo background di danza conferma il riconoscimento di cui gode.

Diventata membro della Reda national Folklore troup del Cairo a soli sedici anni, Raquia Hassan ha continuato ad allenarsi e a studiare con  Mahmoud Reda stesso. e solo successivamente a assunto il ruolo di insegnante per i nuovi ballerini della compagnia. Il primo amore di Raqia fu per la danza orientale, ma non avendo la possibilità di perseguirlo si unì alla compagnia di folklore:  pur di ballare avrebbe fatto di tutto , e questa scelta professionale le permise di allenare ballerini per oltre venti anni.

Incontrò Azza Sharif nel 1984, durante una sua esibizione a teatro che le chiese subito di diventare sua insegnante ed ebbe il pregio di vedere in lei, oltre che una ballerina, una maestra.

Quando lasciò la compagnia Reda si rese conto che la sua strada era un’altra, tanto da non insegnare più coreografie di folklore. Riesce ad aiutare ogni ballerino a sviluppare uno proprio stile, perché riesce a vedere le caratteristi predominanti in ogni danzatore. Insegnò a innumerevoli altre importanti ballerine e danzatrici egiziane Fifi Abdou Nelly FouadMona SaidDina, Aida Nour,  Shar Hamdi ma anche ballerine emergenti e più recenti come Nani e Hendaiya.

Raqia crea il famosissimo festival del Cairo, dedicato interamente alla danza del ventre, Ahlan wa Sahlan.

E’ riuscita a lasciare un’ impronta indelebile  nella danza orientale così come la si può trovare oggi sui palchi del Cairo. Ci sono dei movimenti che lei è riuscita ad abbellire introducendoli in quello che adesso è considerato lo stile egiziano moderno, movimenti facilmente riconoscibili come ad esempio i movimenti delle anche di Mona Said o anche i grandi cerchi fatti da Dina, chiave dell’influsso stilistico che Raqia è riuscita a trasmettere e a far giungere fino al tempo più recente.

Ha un amore infinito per la danza e per la sua capacità di cambiare, di evolvere, la paragona spesso alla moda e ne  interpreta il cambiamento ogni volta che ne ha la possibilità mettendosi alla prova prima di tutto come studiosa e non come grande ballerina, riuscendo a rinnovarsi ogni volta e rimettendosi alla prova. La sua interpretazione è potente e coerente con l’espressione del viso, è fortemente convinta che la sensazione venga prima della musica e vede l’amore per la danza anche se è nutrito da altre persone straniere giunte in Egitto solo per la danza.

Distingue i periodi storici della danza egiziana in un “prima che fosse conosciuta”  e “un dopo che è stata conosciuta” nel mondo e nota quanto gli stranieri oggi conoscano questo ballo e ne sappiano cogliere le sfumature con attenzione.

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Naima Akif https://danzaemusicaaraba.com/naima-akif/ Thu, 05 Apr 2018 16:37:14 +0000 http://danzaemusicaaraba.com/?p=270 Naima Akif Nata a Tanta, nel Delta del Nilo, nel 1929, Naima Akif ha iniziato giovanissima la sua carriera: a soli 4 anni, già si esibiva con il Circo Akef, di proprietà della sua...

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Naima Akif

la danzatrice Naima Akif in un film in bianco e nero

la ballerina Naima Akif

Nata a Tanta, nel Delta del Nilo, nel 1929, Naima Akif ha iniziato giovanissima la sua carriera: a soli 4 anni, già si esibiva con il Circo Akef, di proprietà della sua stessa famiglia. Nel circo, Naima si è impratichita in tutti i tipi di acrobazia circense, diventando una delle attrazioni fondamentali. La sua famiglia viveva nella zona di Bab el Khalqal Cairo, ma viaggiava di continuo per lavoro.

Quando Naima aveva solo 14 anni, il circo fallì e i suoi genitori divorziarono, ma il nonno della giovane artista aveva molti contatti con il mondo dello spettacolo del Cairo e la sua carriera proseguì nei locali del Cairo, sempre con spettacoli di acrobazie e clown.

Durante questi spettacoli, Naima ebbe la grande fortuna di capitare nel noto locale di Badia Masabni, ed ebbe un enorme successo come danzatrice e cantante, suscitando la simpatia della direttrice del locale e le invidie delle colleghe, che le assalirono in una rissa e venne licenziata.

Cominciò quindi a lavorare in parecchi locali, e al Kit Kat club venne presentata al regista Abbas Kemal, il cui fratello, anche lui regista, Hussein Fawzy la volle come protagonista di un suo film musicale. Andò in scena così “Al-Eïch wal malh” (pane e sale), con Naima come protagonista femminile e il nipote del grande cantante e compositore Mohammed Abdel Wahab, Saad Abdel Wahab come protagonista maschile. Era il 1949. Il film ebbe un grande successo, e fu il primo di una lunghissima serie: il regista girò con Naima ben 15 film, e divenne anche suo marito.

Da qui, la scalata al successo. Naima divenne una star del cinema.

Filmografia:

la ballerina Naima Akif

la diva Naima Akif

– 1949: Al-Eïch wal malh (pane e sale) di Hussein Fawzi

– 1949: Lahalibo di Hussein Fawzi

– 1949: Baladi Wa Khafa di Hussein Fawzi

– 1950: Furigat di Hussein Fawzi

– 1950: Baba Areess di Hussein Fawzi

– 1951: Fataat Al Sirk di Hussein Fawzi

– 1952: Ya Halawaat Al Hubb di Hussein Fawzi

– 1954: Arbah Banat Wa Zabi di Hussein Fawzi

– 1954: Aziza Hussein di Hussein Fawzi

– 1955: Bahr El Gharam (Un mare d’amore) di Hussein Fawzi

– 1957: Ya tamr Henna (O fiore dell’henné) di Hussein Fawzi (probabilmente la sua migliore interpretazione, di certo quella che l’ha resa più famosa al grande pubblico)

– 1958: Ahibbak Ya Hassan (Ti amo, Hassan) di Hussein Fawzi

– 1957: Inta habibi (Sei il mio amore)

– 1958: Bab el hadid (La porta di ferro, Stazione centrale del Cairo)

– 1960: Kholkhal Habibi (La cavigliera del mio amomre) di Hassan Reda

– 1963: El Hakiba El Sawda (La valigia nera) di Hassan El Seifi

– 1963: Amir El Dahaa (Il principe dello stratagemma) di Henri Barakat

– 1967: El khouroug min el gouana con Farid Al Atrache

– El aris el thani (Il secondo marito) con Nagwa Fouad

Insieme con Samia GamalTahiya Karyoka, Naima Akef è stata una delle grandi stelle della danza orientale.

Il suo stile era molto elegante e fluido, e ben sottolineava la sua grazia naturale, sostenuta dal continuo e regolare lavoro corporeo. Divenne forse la più famosa attrice del cinema egiziano. Fondò uno dei primi gruppi folkloristici professionali nel paese, Ya Lail Ayn.

Nel 1957 ha vinto un premio in un concorso del folklore al Festival della Gioventù di Mosca.

Nel 1964 si ritirò dalle scene per dedicarsi alla famiglia, e al figlio, nato dal suo secondo matrimonio con il contabile Salah Abdel Aleem. Ma la vita familiare per Naima Akef durò poco: morì infatti di cancro a soli 36 anni, nel 1966.

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