storia della danza | Danza e Musica Araba https://danzaemusicaaraba.com L'universo artistico del Medio Oriente Tue, 06 Aug 2019 22:50:06 +0000 it-IT hourly 1 La Musica e il Musicista https://danzaemusicaaraba.com/la-musica-e-il-musicista/ Mon, 04 Jun 2018 15:06:12 +0000 http://danzaemusicaaraba.com/?p=590 Distinguere un buon musicista arabo Riguardo le capacità che un musicista arabo deve avere per poter suonare in maniera consona alla tradizione, ecco un testo chiaro e conciso di Mourad Sakli, Direttore del Centro delle...

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Distinguere un buon musicista arabo

Riguardo le capacità che un musicista arabo deve avere per poter suonare in maniera consona alla tradizione, ecco un testo chiaro e conciso di Mourad Sakli, Direttore del Centro delle Musiche Arabe e Mediterranee di Tunisi e concertista, suonatore di oud tunisino.

“Il Virtuosismo”

“Nell’universo delle musiche modali del mondo arabo, il virtuosismo può essere definito come un insieme di qualità necessarie al musicista, tutte egualmente determinanti:

  • Grande maestria tecnica relativamente alle possibilità offerte dallo strumento o dalla voce.
  • Capacità di interpretare con una corretta intonazione una linea melodica. Con il termine corretta intonazione si intende il rispetto assoluto della scala del maqam (modo) e dei suoi differenti gradi la cui altezza varia (non in maniera fissa) in funzione dell’arco melodico.
  • Capacità di improvvisare nei differenti maqamat.
  • Capacità di evidenziare l’ossatura ritmica delle opere musicali anche suonando uno strumento melodico.
  • Capacità di rendere “viva” una composizione musicale, rinnovandola ad ogni interpretazione grazie all’improvvisazione estemporanea che si basa sull’ornamentazione.
  • Capacità di utilizzare un’ornamentazione che rispetti il fraseggio e lo stile dell’opera, nell’ambito sia dell’interpretazione vocale sia dell’interpretazione strumentale melodica o ritmica.”

Queste indicazioni definiscono soprattutto che il musicista, sia esso uno strumentista o un cantante deve in primo luogo padroneggiare la tecnica con precisione e sicurezza, e conoscere profondamente la tradizione musicale araba di riferimento. I Maqamat sono un ambito musicale molto definito e con una storia lunga e completa, che va vissuta e conosciuta profondamente per poter essere interpretata. In particolare, centrale nell’esplorazione del Maqam è la capacità improvvisatoria, che ovviamente si basa sulla possibilità tecnica di esecuzione musicale, ma che deve rimanere in un ambito di creazione momentanea, e non può venire snaturata dall’adozione di un cliché, di uno schema per confezionato. I musicisti che non abbiano una particolare esperienza tendono infatti a copiare un modello di improvvisazione, ma questo toglie l’essenza stessa del lavoro creativo dell’improvvisazione, che consiste nel nucleo centrale della musica araba stessa.

Le capacità ritmiche sono altrettanto fondamentali: nella musica araba non è pensabile che un musicista non abbia un senso del rimo estremamente sviluppato ed acuto e che la sua musica non rifletta con grande rispetto la struttura ritmica del brano e tutte le sue sfumature.

Infine, l’uso personale ed elegante dell’ornamentazione rende vivo lo spirito personale del musicista, e rende il brano unico ed irripetibile, proprio come si addice ad un genere musicale che nasce sempre dalla congiunzione fra il sentire del musicista, la situazione ed il pubblico presenti.

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Samia Gamal https://danzaemusicaaraba.com/samia-gamal/ Thu, 05 Apr 2018 16:53:50 +0000 http://danzaemusicaaraba.com/?p=278 Samia Gamal Samia Gamal, il cui vero nome era Zaynab Ibrahim Mahfuz, nasce a Wana, nel 1924. In tenera età si trasferisce al Cairo, nelle vicinanze del famoso Bazar Khan el-Khalili. A soli 8...

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Samia Gamal
La danzatrice egiziana Samia Gamal in due pose

la ballerina Samia Gamal

Samia Gamal, il cui vero nome era Zaynab Ibrahim Mahfuz, nasce a Wana, nel 1924.

In tenera età si trasferisce al Cairo, nelle vicinanze del famoso Bazar Khan el-Khalili.

A soli 8 anni rimane orfana di  madre, e a 14 abbandona la casa paterna per  trasferirsi dalla sorella maggiore.

Si racconta che alla sua prima esibizione in pubblico Samia fosse tanto nervosa da dimenticare la coreografia. Il pubblico incomincia a fischiarla e lei abbandona il palco. Il coreografo la costringe a ritornare in scena e lei si toglie le scarpe ed incomincia a danzare improvvisando, riscuotendo a questo punto grande successo. Da notare che le danzatrici dei Cabaret ballavano sempre con le scarpe (di fattura occidentale) per ribadire di… avere il denaro sufficiente per potersele permettere, e danzare a piedi nudi era considerato poco elegante. Samia però piacque tanto che il pubblico stesso la soprannominò “la danzatrice dai piedi scalzi”.

La famosa Badia Masabni la ingaggia per esibirsi nel suo locale, e le dà il nome d’arte con cui diventerà famosa: Samia Gamal. Si esibisce dapprima una volta alla settimana: è l’inizio di una grande carriera. Inizia a studiare danza con Badia stessa, e con un maestro di danza classica e moderna, condividendo gli allenamenti ed il palcoscenico con l’altra grande star di quel momento, Tahiya Karyoka, collega di palcoscenico al Cabaret di Madame Badia. Il training le permette in breve di sistematizzare le sue capacità coreutiche innate. L’attaccamento al locale di Badia e la riconoscenza di Samia verso la sua musa ispiratrice fecero si’ che Samia non si esibisse in altri locali in Egitto, ma soltanto al Cabaret di Badia Masabni e in importanti feste private.

In breve divenne una stimata solista.

La sua personalità sul palco è molto frizzante ed energetica, un inno alla gioia di vivere e alla leggerezza.

Persino, a dispetto della sua prima apparizione pubblica, Samia introduce l’uso di scarpe con il tacco alto per ballare. Il suo stile ha ispirato una enorme quantità di danzatrici, portando la danza orientale persino ad Hollywood e da lì nelle scuole di danza d’Europa.

Un incontro fondamentale nella vita artistica e personale di Samia è quello con il cantante e musicista Farid el Atrache, che suona l’Oud nell’orchestra dello stesso locale. E’ un travagliato colpo di fulmine. Farid è un musicista di successo, enormemente addolorato per la prematura perdita della sorella, la cantante Asmahan, morta in un incidente in circostanze piuttosto misteriose. Colmare il vuoto lasciato in lui dalla perdita della sorella era impossibile, ma Farid trovò conforto nella relazione, mai sfociata in matrimonio, con Samia Gamal. Si dice che lui non volesse o non potesse sposarsi con lei poiché egli proveniva da una famiglia drusa libanese e per tradizione avrebbe potuto sposare soltanto una donna drusa, e non certamente una danzatrice! Ma la relazione proseguì e Samia lo motivò a buttarsi a capofitto nel cinema. Nel 1947 la coppia si esibisce in “Habib el Omr” (L’amore della mia vita), il primo di una lista di 5 film di enorme successo. Si possono paragonare alla coppia Hollywoodiana Fred Astaire e Ginger Rogers!

la danzatrice della golden era Samia Gamal in una fotografia con dedica

la ballerina Samia Gamal

E’ del 1949 “Afritah Hanem” (La principessa diavoletto), una delle sue interpretazioni più famose, accanto alla bambina prodigio della danza egiziana dell’epoca, Fairouz Arteen Kalevan, soprannominata, proprio in onore del film, Feirouz Hanem.

Nel 1949 il re Faruk proclama Samia la danzatrice rappresentante nazionale dell’Egitto.

Dopo 5 film la coppia si divise, e Samia, perseguitata dalla stampa, si trasferì all’estero, nel 1950, dove comunque continua ad avere successo come artista. Si esibisce a New York, nel famoso nightclub The Latin Quarter ed in tutta Europa, portando per la prima volta la danza orientale all’estero in forma professionalmente valida. Gira vari film fra cui “Ali Baba ed i quaranta ladroni” con Fernandel e “La vallata dei re” con Robert Taylor.

Samia sposa il ricchissimo texano Sheppard King III, che per lei si converte alla religione islamica e la convince a trasferirsi in America. Grazie a questo, Samia entra a pieno diritto nel jet set americano, ma il matrimonio non dura a lungo.

L’esperienza americana segna la sua visione della danza, che diviene più teatrale, e Samia gettò le basi della forma di danza orientale che conosciamo oggi, e che infatti utilizza forme e dinamiche prese evidentemente dal balletto classico.

Dopo il divorzio, Samia ritorna al Cairo, dove riprende a lavorare con Farid el Atrache.

Nel 1958 sposa l’attore egiziano Rushdi Abaza, con cui interpreta parecchi film. Rushdi era stato il marito di Tahiya Karyoka. Da quest’unione, che durerà diciassette anni, nasce una figlia, Quismet. Nel 1972 si ritira dalle scene, per ritornare ad esibirsi nei primi anni ’80, ritorna alle scene per un anno o due con Samir Sabri.

Fino alla sua morte, sopraggiunta nel 1994, fece una vita molto ritirata, rifiutando tutti gli inviti ad insegnare all’estero: si sente artista ed interprete, non maestra. La sua eredità al mondo dell’arte sono gli 84 film di cui è protagonista.

Samia Gamal è stata la prima danzatrice con una preparazione coreutica completa, e con una visione teatrale della coreografia. Ha contribuito in maniera determinante alla formazione di ciò che la danza orientale è oggi, elevandola a livello professionale e migliorandone l’immagine sociale. Le danzatrici a seguire ne copiarono lo stile, e pare ormai una cosa normale che nella danza orientale ci siano arabesques e giri rapidi, come nel balletto classico, ma prima che questa pioniera li sperimentasse nella sua danza nessuno li aveva mai introdotti!

Samia Gamal dietro le quinte

Samia Gamal dietro le quinte

Samia creò uno stile molto personale, incorporando la tecnica della danza classica e soprattutto, cosa molto particolare, di danza latino americana, nella danza orientale, tratto molto caratteristico suo. Grazie al suo training fisico molto completo, Samia aveva una capacità di coordinazione e di precisione perfetta sui suoi movimenti, mantenendo grazia ed eleganza anche durante i momenti di maggiore focosità.

Tipico del suo stile è l’uso molto particolare dei movimenti delle braccia, intricati ed eleganti, e l’introduzione del velo nella danza. Si narra che la sua insegnante di balletto le diede un pezzo di stoffa da tenere in mano durante la danza per farle imparare ad usare le braccia in modo più fluido e Samia trovò la cosa tanto interessante che decise di incorporarla nelle sue performances. Samia usava il velo con una grazia incredibile, ed è un esempio di eccellenza nell’uso di questo accessorio, che piacque molto al pubblico, e perciò Samia continuò ad utilizzarlo. Il velo le dava maggiore sicurezza, e la aiutava a prendere confidenza con i movimenti fluidi delle braccia, e quindi decise di utilizzarlo spesso durante l’introduzione della sua performance: ormai entrare con un velo in mano è diventato un classico della danza orientale, e la storia deve a Samia Gamal questa creazione. Il suo modo di usare il velo dava l’impressione che si trattasse di una estensione del suo corpo, non di un accessorio esterno che venisse buttato qui e là per riempire lo spazio con acrobazie sceniche.

Una piccola curiosità: nel film francese Ali Baba e i 40 ladroni Samia indossò un gioiello per coprire l’ombelico: nessuna danzatrice prima di lei lo aveva fatto.

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Prof. Dr. Hassan Khalil https://danzaemusicaaraba.com/prof-dr-hassan-khalil/ Thu, 05 Apr 2018 16:48:11 +0000 http://danzaemusicaaraba.com/?p=274 Prof. Dr. Hassan Khalil La danza orientale, ha molti maestri eccezionali, e Hassan Khalil è senz’altro uno di questi. Un’ enciclopedia vivente! Il professor Hassan Khalil nacque in Egitto nel 1937. Dopo un tirocinio...

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Prof. Dr. Hassan Khalil
Prof. Dr. Hassan Khalil

Prof. Dr. Hassan Khalil

La danza orientale, ha molti maestri eccezionali, e Hassan Khalil è senz’altro uno di questi. Un’ enciclopedia vivente!

Il professor Hassan Khalil nacque in Egitto nel 1937. Dopo un tirocinio in danza classica, diventò ballerino e coreografo al Musical Theater del Cairo. Nella sua lunga carriera ci sono tappe importantissime: conseguì il diploma Universitario di fisioterapia e fisiologia, fu fra i fondatori del gruppo folkloristico del Cairo, insegnante d’arte drammatica, danza, folklore e regista di varie opere teatrali. Nel 1971 ricevette a Londra il master nel campo della biomeccanica; nel 1979 in Bulgaria ricevette il titolo di Dottore sullo studio del teatro. Oggi, è vice-presidente del reparto teatrale e regia delle arti drammatiche al Cairo e specializzato in folklore e danze folkloristiche, ed occupa la stessa posizione anche in Kuwait. Oltre ad essere portatore dell’alto ordine d’arte e cultura della Repubblica d’Egitto, Hassan Khalil è stato professore al liceo classico del Cairo, dove ha avuto la funzione di regista ed insegnante di danze nazionali.

Prof. Dr. Hassan Khalil

Prof. Dr. Hassan Khalil

Khalil, prolifico ed energico, è anche stato Direttore Generale del Teatro Musicale d’ Egitto, e Vice Sottosegretario dei Palazzi Culturali per il Ministero della Cultura egiziano.

La sua esperienza creativa nel teatro danza e una vasta conoscenza delle danze regionali d’Egitto ha portato parecchie novità nel campo della danza orientale.

E’ inoltre una persona alla mano, adattabile, sensibile ed intuitiva, animata da una sincera passione per l’arte

Ritiene che la ‘Golden Age’, l’epoca d’oro della danza orientale non era stata in grado di evolvere questa forma di danza a pieno del suo potenziale, tanto che l’opinione pubblica egiziana ha ancora una bassa considerazione della danza e soprattutto dei danzatori ed ancora di più delle danzatrici professionali. Per il pubblico, è una danza sexy, che alla gente piace, perché diverte ma non viene tributato a questa forma d’arte nessun rispetto.

Secondo il maestro, la sensualità è parte di tutti i movimenti della danza, ed è insita nella natura umana in tutto il mondo, ma non ci si può fermare lì. La danza orientale, secondo lui, avrebbe bisogno di un contesto, di una messa in scena teatrale, di una buona orchestra e di buona musica, di coreografie adeguate e di una cura dei costumi, ma è anche consapevole che l’opinione pubblica ha dei preconcetti molto forti e che la teatralizzazione è considerata come una deviazione dalla tradizione, e per questo viene difficilmente accettata.

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Naima Akif https://danzaemusicaaraba.com/naima-akif/ Thu, 05 Apr 2018 16:37:14 +0000 http://danzaemusicaaraba.com/?p=270 Naima Akif Nata a Tanta, nel Delta del Nilo, nel 1929, Naima Akif ha iniziato giovanissima la sua carriera: a soli 4 anni, già si esibiva con il Circo Akef, di proprietà della sua...

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Naima Akif
la danzatrice Naima Akif in un film in bianco e nero

la ballerina Naima Akif

Nata a Tanta, nel Delta del Nilo, nel 1929, Naima Akif ha iniziato giovanissima la sua carriera: a soli 4 anni, già si esibiva con il Circo Akef, di proprietà della sua stessa famiglia. Nel circo, Naima si è impratichita in tutti i tipi di acrobazia circense, diventando una delle attrazioni fondamentali. La sua famiglia viveva nella zona di Bab el Khalqal Cairo, ma viaggiava di continuo per lavoro.

Quando Naima aveva solo 14 anni, il circo fallì e i suoi genitori divorziarono, ma il nonno della giovane artista aveva molti contatti con il mondo dello spettacolo del Cairo e la sua carriera proseguì nei locali del Cairo, sempre con spettacoli di acrobazie e clown.

Durante questi spettacoli, Naima ebbe la grande fortuna di capitare nel noto locale di Badia Masabni, ed ebbe un enorme successo come danzatrice e cantante, suscitando la simpatia della direttrice del locale e le invidie delle colleghe, che le assalirono in una rissa e venne licenziata.

Cominciò quindi a lavorare in parecchi locali, e al Kit Kat club venne presentata al regista Abbas Kemal, il cui fratello, anche lui regista, Hussein Fawzy la volle come protagonista di un suo film musicale. Andò in scena così “Al-Eïch wal malh” (pane e sale), con Naima come protagonista femminile e il nipote del grande cantante e compositore Mohammed Abdel Wahab, Saad Abdel Wahab come protagonista maschile. Era il 1949. Il film ebbe un grande successo, e fu il primo di una lunghissima serie: il regista girò con Naima ben 15 film, e divenne anche suo marito.

Da qui, la scalata al successo. Naima divenne una star del cinema.

Filmografia:

la ballerina Naima Akif

la diva Naima Akif

– 1949: Al-Eïch wal malh (pane e sale) di Hussein Fawzi

– 1949: Lahalibo di Hussein Fawzi

– 1949: Baladi Wa Khafa di Hussein Fawzi

– 1950: Furigat di Hussein Fawzi

– 1950: Baba Areess di Hussein Fawzi

– 1951: Fataat Al Sirk di Hussein Fawzi

– 1952: Ya Halawaat Al Hubb di Hussein Fawzi

– 1954: Arbah Banat Wa Zabi di Hussein Fawzi

– 1954: Aziza Hussein di Hussein Fawzi

– 1955: Bahr El Gharam (Un mare d’amore) di Hussein Fawzi

– 1957: Ya tamr Henna (O fiore dell’henné) di Hussein Fawzi (probabilmente la sua migliore interpretazione, di certo quella che l’ha resa più famosa al grande pubblico)

– 1958: Ahibbak Ya Hassan (Ti amo, Hassan) di Hussein Fawzi

– 1957: Inta habibi (Sei il mio amore)

– 1958: Bab el hadid (La porta di ferro, Stazione centrale del Cairo)

– 1960: Kholkhal Habibi (La cavigliera del mio amomre) di Hassan Reda

– 1963: El Hakiba El Sawda (La valigia nera) di Hassan El Seifi

– 1963: Amir El Dahaa (Il principe dello stratagemma) di Henri Barakat

– 1967: El khouroug min el gouana con Farid Al Atrache

– El aris el thani (Il secondo marito) con Nagwa Fouad

Insieme con Samia GamalTahiya Karyoka, Naima Akef è stata una delle grandi stelle della danza orientale.

Il suo stile era molto elegante e fluido, e ben sottolineava la sua grazia naturale, sostenuta dal continuo e regolare lavoro corporeo. Divenne forse la più famosa attrice del cinema egiziano. Fondò uno dei primi gruppi folkloristici professionali nel paese, Ya Lail Ayn.

Nel 1957 ha vinto un premio in un concorso del folklore al Festival della Gioventù di Mosca.

Nel 1964 si ritirò dalle scene per dedicarsi alla famiglia, e al figlio, nato dal suo secondo matrimonio con il contabile Salah Abdel Aleem. Ma la vita familiare per Naima Akef durò poco: morì infatti di cancro a soli 36 anni, nel 1966.

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Nadia Jamal https://danzaemusicaaraba.com/nadia-jamal/ Thu, 05 Apr 2018 16:34:51 +0000 http://danzaemusicaaraba.com/?p=268 Nadia Jamal Maria Carydias, in arte Nadia Jamal, di madre greca emigrata in Libano e padre italiano, siciliano, nacque ad Alessandria d’Egitto cominciò a danzare nel cabaret della madre, presentando danze folkloristiche europee. La...

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Nadia Jamal
la danzatrice Nadia Jamal in foto in bianco e nero durante una performance

la ballerina Nadia Jamal

Maria Carydias, in arte Nadia Jamal, di madre greca emigrata in Libano e padre italiano, siciliano, nacque ad Alessandria d’Egitto cominciò a danzare nel cabaret della madre, presentando danze folkloristiche europee.

La giovane studiava pianofortre e diverse forme di danza, fra le quali soprattutto danza classica, modern dance, acrobatica, e danza jazz.

Quando Nadia aveva solo 14 anni, una danzatrice orientale della compagnia di sua madre era malata e Nadia la sostituì per una tournée in Libano. Suo padre non era contento, data la giovane età, che la ragazza intraprendesse questo cammino, ma volle che lo facesse nel modo giusto, attraverso una solida formazione di danza. Per Nadia la strada era aperta, e cominciò la sua carriera di danzatrice e attrice nel cinema egiziano. Nella sua carriera, recitò anche in film indiani.

Sposò il violinista Shafiq Hashe, dimostrando il suo amore per la musica, anche se il matrimonio fallì in breve tempo.

Il suo connubio artistico con il percussionista Setrak Sarkissian fu molto profondo e fruttifero.

Nel 1968, Nadia Jamal portò per prima la danza orientale al Festival Internazionale di Baalbeck. Si esibì anche al Cairo Opera House e fu scritturata per danzare per parecchie personalità mondiali. Si esibì in Europa, in Nord e Sud America, e in estremo Oriente.  Avrebbe volentieri aperto una scuola in Libano, ad orientamento professionale, ma non lo poté fare a causa della guerra civile.  Cominciò anche un’intensa attività internazionae di insegnamento, soprattutto in America. Anche il suo primo stage internazionale, nel 1978 a New York, alla scuola del suo amico storico Ibrahim Farrah, benché fosse il suo debutto come insegnante di danza, fu un grande successo: Nadia Jamal aveva una formazione molto solida e un grande entusiasmo che la guidavano.

la ballerina Nadia Jamal

la danzatrice Nadia Jamal

Nel 1990 le venne diagnosticato un cancro al seno e morì a Beirut, in ospedale, per complicanze polmonari.

Il suo stile era onirico e innovativo, molto creativo, femminile ma energico al tempo stesso. Non si risparmiava mai danzando, ed aveva una energia vitale inesauribile, che non andava scemando verso la fine dell’esibizione, per quanto lunga questa fosse. La sua presenza scenica era vera dinamite! Usava moltissimo il lavoro a terra, e incorporava nelle sue danze elementi di ogni tipo. Quando si esibiva, improvvisava sempre e nessuno poteva immaginare quanto lungo sarebbe stato il suo brano. Per i musicisti era sempre una sorpresa e una grossa sfida, lavorare con lei. Ha dato una svolta alla danza orientale, influenzando molti danzatori a venire, soprattutto americani.

Nadia aveva un’idea della danza orientale come di una forma d’arte creativa e di tutto rispetto: diceva di essere sempre principiante, di non sentirsi mai “arrivata”. Non voleva assolutamente che la sua danza venisse chiamata danza del ventre, poiché il termine non è corretto, e la maggior parte dei movimenti non coinvolge questa zona del corpo. Molte danzatrici, come lei, si ritrovavano strette fra il rigido moralismo islamico che le condannava e le fantasie sessuali occidentali che le elevavano a icone sexy. La figura tradizionale della danzatice orientale, con un repertorio ripetitivo di movimenti le stava molto stretta: per lei la danza deve essere infinita, e poter contenere qualsiasi movimento.

 

 

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Dr. Mo Geddawi https://danzaemusicaaraba.com/dr-mo-geddawi/ Thu, 05 Apr 2018 16:31:16 +0000 http://danzaemusicaaraba.com/?p=264 Dr. Mo Geddawi è una figura chiave della danza egiziana in Europa e nel mondo. Nato in Egitto, a soli 10 anni comincia a studiare danza, si diploma alla Ballet School del Cairo e...

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Dr. Mo Geddawi
 Il ballerino Dr. Mo Geddawi

Dr. Mo Geddawi

è una figura chiave della danza egiziana in Europa e nel mondo. Nato in Egitto, a soli 10 anni comincia a studiare danza, si diploma alla Ballet School del Cairo e studia danza moderna e folkloristica alla scuola di Saida Sutaire al Cairo, di Georgette Jabara (Beirut) e di Fernando Rego (Parigi). L’incontro fondamentale è quello con Mahmoud Reda: Mo Geddawi collabora con il maestro Reda e con Farida Fahmy, fino a diventare co-fondatore della compagnia “Reda Group”, e prendere parte alla prima esibizione ufficiale della compagnia, al tearto Ezbekiyah del Cairo, nel 1958, dopo due interi anni di prove per costruire lo spettacolo. Il pubblico ricevette la nuova espressione teatrale della prima compagnia di danza folkloristica egiziana in modo entusiastico. All’epoca, Mo Geddawi aveva soltanto 17 anni, ed era all’inizio della sua carriera di studi in medicina.

Il presidente Nasser era orgoglioso del lavoro della troupe, e ad ogni occasione organizzava spettacoli di fronte a tutte le personalità che andavano a visitare l’Egitto. Mo Geddawi ebbe quindfi la fortuna di farsi le ossa in senso teatrale su palcoscenici di prestigio e di fronte ad un pubblico colto ed in qualche modo esgente. Conobbe le star mitiche della danza orientale, Samia Gamal, Naima Akef e soprattutto Tahiya Karyoka, con la quale costruì una vera amicizia. Andò anhce in Libano a far visita alla grande figura di Badia Masabni, e si innamorò definitivamente della “danza delle dive”, di ciò che la danza  orientale è diventata grazie al contributo di queste danzatici cinematografiche, che hanno dato nuovo corso alla storia.

Con la Reda Troupe, Mo Geddawi ebbe anche l’occasione di partecipare a parecchie produzioni cinematografiche.

Sia come danzatore che come coreografo, Mi Geddawi si è sempre impegnato anche in Egitto, in teatro e televisione, ovunque risiedesse.

Dopo una laurea in medicina e farmacologia in Egitto, Mo Geddawi si trasferisce in Germania, e consegue il dottorato di ricerca in Medicina Tropicale a Monaco.

Si trasferisce in Libano, dove insegna medicina Tropicale all’Università Americana di Beirut,con il progetto di recarsi in America, per proseguire gli studi, ma un amico, per caso, lo porta con sé all’Ambasciata Tedesca, dove Mo Geddawi fa comunque domanda di ammissione alla scuola di specializzazione in Medicina Tropicale all’Università di Monaco.

Per potersi pagare gli studi, Mo Geddawi si offre per lavorare in una casa farmaceutica di Berlino. Per dire la verità, il maestro non aveva intenzione di trovare un vero lavoro, ma soltanto di poter mettere insieme il dena

l'artista Dr. Mo Geddawi

Dr. Mo Geddawi

ro sufficiente per aiutarsi negli studi, ma la compagnia lo vuole assolutamente, e lo paga profumatamente per questo!In questa casa farmaceutica, Mo Geddawi lavorerà per ben 25 anni!

 

Mo Geddawi viaggiò molto per i suoi studi e dovunque sia giunto ne approfittava per mandare avanti anche la sua danza, studiando con vari maestri internazionali e facendo esperienze di performances e coreografia con danzatori di varie provenienze. Parigi, Beirut, Monaco, Berlino… Mentre era a Beirut insegnava medicina e danza tradizionale folkloristica egiziana all’Università Americana! La sua fama di ottimo insegnante si diffuse nel mondo e Mo Geddawi cominciò a viaggiare in Europa, Australia, Stati Uniti, Giappone, Cina, Korea e, ovviamente, Medio Oriente.Mo Geddawi ha sviluppato un particolare amore per l’insegnamento, cercando in tutti i modi di aiutare gli allievi a sviluppare il proprio potenziale e le proprie competenze.

Mo Geddawi ha completato la sua formazione con studi di arte drammatica, mimo, scenografia, storia della danza, musica e ritmi arabi.

Lavorò moltissimo negli Stati Uniti, a partire dal 1973, a San Francisco, con il suo grande amico Magana Baptiste, Direttore della Royal Academy of Belly Dance. E’ stato membro della giuria per il concorso “Mr. and Miss America of Belly Dance” per ben 16 anni, accanto ad Ibrahim Farrah, a New York. Ha insegnato per molti anni a Filadelfia per il famoso periodico americano dedicato alla danza orientale Habiba.

Nel 1984 Mo Geddawi ha ricevuto dal Ministero della Cultura Egiziana un importante  riconoscimento per il suo contributo allo sviluppo e al miglioramento della danza egiziana.

La carriera scientifica e quella artistica procedono assolutamente di pari passo, tanto che a Berlino Mo Geddawi apre una scuola di danza, e nel 1985 fonda la sua compagnia di danza, la “Hathor Dance Troupe” . Dal 1999 Mo Geddawi ha scelto di lasciare la carriera di medico e proseguire la vita artistica, per poter dedicare più tempo alle sue ricerche e all’insegnamento.

Mo Geddawi è un maestro riconosciuto di danza orientale e folkloristica egiziana, le sue coreografie sono fra le più apprezzate dai danzatori di tutto il mondo e la sua conoscenza approfondita della ritmica araba è rispettata da tutti nel campo.

E’ un insegnante molto apprezzato per le sue doti di profondità e meticolosità: anche se ci sono 50 persone in sala, Mo Geddawi ha un occhio e una correzione per ognuna, e gli sta a cuore che ogni allievo possa trarre giovamento dall’esperienza e possa migliorare le proprie capacità. Le sue lezioni sono inoltre sempre accompagnate da un’atmosfera serena e piacevole.

il ballerino Dr. Mo Geddawi in una performance con il bastone

Dr. Mo Geddawi che balla saidi

In un’intervista a Catherine Barros per Gilded Serpent Mo Geddawi spiega che ciò che fa di un danzatore un bravo artista sono il talento, la voglia di continuare ad imparare, la passione per vivere la danza, amare la danza, capirla, e per questo goderne, farne parte integrante della propria vita. Per capire meglio la danza occorre conoscere la musica e comprenderne la profonda relazione con i movimenti, imparando a respirare e a modulare l’energia corporea, in profonda consapevolezza di ciò che si fa. Il ruolo dell’insegnante è di aiutare il danzatore a fare questo percorso, mal’apprendimento vero è quello fatto con li cuore, con la passione di capire profondamente ciò che si sta facendo e non soltanto e semplicemente l’azione di danzare. E’ ovviamente più facile capire il background della danza egizinaa per chi ci è cresciuto in mezzo, ma anche uno straniero può giungere a livelli ottimi.

Nella sua metodologia, Mo Geddawi dà importanza al lavoro dei piedi, che supportano il peso e devono essere agili, al respiro, all’uso dell’energia nella danza, a come usare lo spazio e le direzioni e a come dosare gli accenti e i movimenti più significativi.

Solo il 10% dei danzatori prende sul serio il proprio training. Se si vuole soltanto divertirsi ed avere un hobby, è sufficiente dedicarcisi un po’, ma se si vuole intraprendere un cammino professionale, occorrerà dedicare alla danza molto tempo, energia e denaro.

Danzatore, coreografo e insegnante sono tre figure professionali diverse, e tutte e tre vanno coltivate separatamente. Per imparare a coreografare è necessario saper improvvisare, e coordinare l’improvvisazione in una struttura che attragga l’attenzione del pubblico.

“La tecnica della danza orientale è molto semplice e facile! Se puoi camminare, puoi danzare. Molte persone hanno dimenticato come camminare naturalmente” Mo Geddawi

 

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Mahmoud Reda https://danzaemusicaaraba.com/mahmoud-reda/ Thu, 05 Apr 2018 16:28:01 +0000 http://danzaemusicaaraba.com/?p=262 Mahmoud Reda Mahmoud Reda nacque nel 1930 al Cairo, in una grande famiglia medio borghese. Suo padre era scrittore e capo bibliotecario all’Università del Cairo, e insieme con la madre crebbe i suoi figli...

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Mahmoud Reda
Mahmoud Reda in una performance di saidi

il ballerino Mahmoud Reda

Mahmoud Reda nacque nel 1930 al Cairo, in una grande famiglia medio borghese. Suo padre era scrittore e capo bibliotecario all’Università del Cairo, e insieme con la madre crebbe i suoi figli fra il rispetto delle tradizioni e dell’identità culturale tradizionale ed in crescente modernismo egiziano dell’epoca. Nella sua famiglia c’era un grande interesse verso la musica e verso la ginnastica, e questo clima favorì le sue inclinazioni artistiche. Mahmoud stesso fu parte della squadra ginnica che rappresentò l’Egitto nel 1952 alle Olimpiadi di Helsinki.

Il maestro Reda ha il grande merito di aver elevato la danza tradizionale egiziana a livello di danza Teatrale. Nel 1956 fondò la Reda Troupe, la prima compagnia di Danza Folkloristica dell’ Egitto.

Mahmoud Reda è un’autorità indiscussa, riconosciuta a tutti i livelli, dalle autorità egiziane, al pubblico egiziano e occidentale, agli intenditori di danza. La sua opera passerà alla storia, questo è chiaro.
Oltre alla fomazione come ginnasta, Mahmoud ha studiato molta danza classica, a Parigi ed in Egitto, giungendo ad applicarne i concetti alle danze tradizionali egiziane, che all’epoca si stavano perdendo, poiché i mercato del mondo dello spettacolo non le richiedeva più e i danzatori professionisti del campo erano sempre meno numerosi. Danze sull’orlo dell0estinzione vennero quindi nuovamente rappresentate e anzi, vennero portate in ambiti teatrali raffinati. Ovviamente questo lavoro di scrematura e pulizia dei movimenti ha in gran parte modificato le dinamiche tradizionali delle danze per come erano nelle loro origini popolari, ma questo processo è inevitabile: se un corpo tecnicamente allenato affronta dei movimenti, lo farà con una grazia ed una eleganza che lo differenziano parecchio dalla qualità di movimento di un danzatore senza formazione, che balla in modo spontaneo.
Insieme con le sue doti innate di coreografia e di uso dello spazi scenico, la sua formazioe lo portò a portare le danze tradizionali sui grandi palcoscenici, sposando perfettamente lo spirito nasseriano di riconoscersi nelle proprie origini culturali, differenziandosi dall’occidente, e riproporle in una chiave che potesse stare all’altezza del confronto con le produzioni artistiche europee o americane. Il suo esperimento riuscì egregiamente, e la Reda Troupoe effettivamente si esibì in tutti i palcoscenici internazionali di maggiore prestigio, portando le danza dell’Egitto nel mondo.
il danzatore Mahmoud Reda con una ballerina

il ballerino Mahmoud Reda

Ma l’influenza di Mahmoud Reda sulla danza egiziana non si ferma qui: molti dei più famosi rappresentanti contemporanei della danza orientale sono stati suoi allievi, e hanno ballato nella sua compagnia, e, una volta emigrati in America o in Europa hanno portato il messaggio del maestro ai loro allievi, divulgandolo ulteriormente.
Dal 1982 è membro del Ministero della Cultura Egiziana.
Suo fratello Ali divenne impresario e regista, dopo una breve carriera come danzatore di balli da sala. Nella compagnia, Ali Reda fu il direttore artistico ed amministrativo. Sono suoi le due commedie musicali incentrate sulla Reda Troupe che sono considerate pietre milliari della cinematografia egiziana. Fu sua l’iniziativa, che portò alla compagnia un grande successo, di danzare sulle musiche composte da Ali Ismail, che fondevano strumenti occidentali a quelli egiziani tradizionali, riproponendo la tradizione con un approccio inedito.
l'artista Mahmoud Reda insieme a una danzatrice

il ballerino Mahmoud Reda con una ballerina

Durante la prima edizione del Festival Internazionale di Danza Araba e Andalusa tenutosi a Madrid nel 2005, ballerini di tutto il mondo, formatisi alla sua scuola, hanno eseguito un tributo in onore del suo settantacinquesimo compleanno, che possiamo ammirare nel dvd, “Homage to Mahmoud Reda – A Life for Dancing”).
Considerato da molti il maestro dei maestri
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Lucy https://danzaemusicaaraba.com/lucy/ Thu, 05 Apr 2018 16:23:10 +0000 http://danzaemusicaaraba.com/?p=260 Lucy Su questa grande danzatrice egiziana è molto difficile raccogliere informazioni biografiche. Si esibisce al famoso Cabaret El Parisiana del Cairo, di proprietà sua e del marito. Di umili origini, Lucy crebbe in un...

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Lucy

Su questa grande danzatrice egiziana è molto difficile raccogliere informazioni biografiche. Si esibisce al famoso Cabaret El Parisiana del Cairo, di proprietà sua e del marito.

Di umili origini, Lucy crebbe in un quartiere povero del Cairo, vicino alla Mohammed Ali street. Da bambina amava assistere alle feste di matrimonio soltanto per avere l’occasione di veder esibirsi le danzatrici: si dice che addirittura mettesse da parte dei soldi per poter “corrompere” una ballerina professionista a lasciarla ballare con sé!

In una intervista, disse che quando conobbe Naima Akef, Samia Gamal e Tahiya Karyoka scoprì che dietro alla danza orientale c’era molto più di quanto avesse mai immaginato.

Divenne famosa per le sue capacità come danzatice e come attrice di cinema e televisione.

Molto elegante, con movimenti molto controllati, piccoli e delicati, una sensibilità musicale sofisticata ed una tecnica molto evoluta, mostra nella sua danza l’eleganza della danza classica, ma lei dice di non aver mai studiato danza: il ballo era per lei una cosa naturale.

Per Lucy un artista dovrebbe saper fare di tutto: danzare, recitare, cantare, per lo meno in forma semplice.

Lucy si è sposata a soli 16 anni e non ha mai divorziato: questa sua condotta di vita è un esempio di come lei stessa considera le danzatrici del ventre come donne assolutamente “normali” nella loro quotidianità dal punto di  vista morale: non necessariamente un’artista conduce ad una vita dissoluta!

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Ibrahim Akef https://danzaemusicaaraba.com/ibrahim-akef/ Thu, 05 Apr 2018 16:21:37 +0000 http://danzaemusicaaraba.com/?p=258 Ibrahim Akef Ibrahim Akef è un personaggio particolare nel panorama della danza orientale. Nasce (probabilmente nel 1923) e cresce in mezzo all’arte e al mondo dello spettacolo. Si innamora della danza. Proviene dalla stessa...

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Ibrahim Akef

Ibrahim Akef è un personaggio particolare nel panorama della danza orientale.

Nasce (probabilmente nel 1923) e cresce in mezzo all’arte e al mondo dello spettacolo. Si innamora della danza.

l'artista Ibrahim Akef

il maestro Ibrahim Akef

Proviene dalla stessa famiglia della grande danzatrice Naima Akef, e come lei ha un background circense, proprio di origini familiari, e sempre con lei lascia il circo di famiglia per trasferirsi al Cairo e dedicarsi alla danza. Ottiene un lavoro presso il Casinò di Badia Masbni, e incontra con la cugina Naima il regista Hussein Fawzi, che gli permette di dedicarsi soprattutto della coreografia: negli anni 50 comincia a lavorare come coreografo per i film delle famose danzatrici cinematografiche.Il legame con la cugina restò molto forte, fino alla prematura scomparsa della danzatrice, che volle che Ibrahim stesso la seppellisse.

Il suo modo di fare coreografia è innovativo e mette in risalto la figura della solista, facendone una vera e propria prima donna.

Ibrahim Akef ha dato lezioni a centinaia per non dire migliaia di danzatrici, fra le quali tantissime straniere. Le ha guidate verso il successo, e i suo nome è rimasto sempre un po’ dietro le quinte. Ognuna di loro ne conserva il ricordo come di una persona sepciale e di un maestro assolutamente unico, molto creativo e innovativo.Il suo lavoro di codificazione e sistematizzazione della danza è stato molto importante: prima di lui la danza orientale era soltanto legata alla improvvisazione e alla creazione spontanea della danzatrice, ma Ibrahim aveva una sensibilità particolare per aiutare a scoprire l’essenza della danza e personalizzarla.  La danza per lui era una necessità di vita, l’essenza stessa della vita, il territorio in cui ci si può espriemere in armonia e coltivare la pace interiore.

il maestro Ibrahim Akef

il coreografo Ibrahim Akef

Ibrahim Akef morì nel 2006, a circa 80 anni (non se ne conosce la data di nascita precisa). Non è stato mai interessato alla celebrità, benché questo fosse il suo lavoro: aiutare l’evoluzione coreutica di altre danzatrici era primariamente la sua passione, e in secondo luogo un lavoro… tanto che non possedeva telefono e non gli importava di perdere contatti di lavoro. Se le allieve volevano trovarlo, in qualche modo lo avrebbero fatto! E’ praticamente impossibile trovare sue immagini come danzatore (non amava farsi fotografare), e ancora meno spezzoni di sue coreografie interpretate da lui, ma possiamo riconosccerne il lavoro in molte coreografie dei film e facilmente vedere (su youtube) la danzatrice Dina portare in scena le sue opere.

Negli ultimi anni moltissime danzarici occidentali lo mettono nel loro curriculum, come loro maestro, mentre molte danzatrici egiziane non gli riconobbero ufficialmente questo ruolo, benché lo abbia realmente avuto.

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Hekmet Fahmy https://danzaemusicaaraba.com/hekmet-fahmy/ Thu, 05 Apr 2018 16:19:11 +0000 http://danzaemusicaaraba.com/?p=255  Hekmet Fahmy Hekmet Fahmy era una nipote della grande attrice Aziza Amir. Ha iniziato la sua carriera con i gruppi di turisti. Hikmat Hikmet danzò per Hitler, Mussolini e altri leader tedeschi durante la...

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Hekmet Fahmy era una nipote della grande attrice Aziza Amir.
Ha iniziato la sua carriera con i gruppi di turisti.
Hikmat Hikmet danzò per Hitler, Mussolini e altri leader tedeschi durante la seconda guerra mondiale.
Hekmet Fahmy, che era un nazionalista egiziano, usò il suo fascino per indebolire le truppe britanniche con l’aiuto di Johann Eppler. 

Eppler è stato il principale sforzo di intelligence tedesco al Cairo ed è nato tedesco, ma cresciuto nella città portuale di Alessandria. Il suo patrigno era un egiziano e lo aveva allevato in quel modo. Successivamente Eppler cambiò il nome in Hussein Gafaar.

Si aggirava per l’alta società egiziana ed era amico del re Fuad e del principe Kemal. Ecco perché l’Abwehr – l’Intelligence militare tedesca – decise di rimandarlo al Cairo come spia nel 1942. Quando arrivò al Cairo, Eppler assunse una falsa identità e organizzò una casa galleggiante in affitto ad Agouza. Eppler ha localizzato Hekmeth Fahmi, un’ex fidanzata e una famosa danzatrice del ventre che lavorava al Kit Kat Cabaret, e l’ha usata per mantenere un contatto “intimo” con diversi ufficiali britannici.

l'artista Hekmet Fahmy in un film in bianco e nero

la ballerina Hekmet Fahmy in un film

Insieme hanno iniziato a raccogliere informazioni che potrebbero essere trasmesse a Rommel. La casa galleggiante di Eppler era ormeggiata – che coincidenza – accanto a quella della sua famigerata ex-fidanzata Hekmet Fahmy. La famigerata danzatrice del ventre attirò molti membri dell’alta direzione britannica nel suo posto accogliente e estrasse informazioni utili e poi la trasmise ai tedeschi.Fu imprigionata nel 1942 per 2 anni perché era sospettata di spionaggio per i tedeschi. Nel 1946 ha prodotto un film chiamato “Almotasharidah”.

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