Teoria musicale araba e danza

Teoria musicale araba e danza

Per prima cosa occorre ricordare che il mondo arabo è parecchio esteso, e che quindi sarà importante compiere una definizione di aree geografche di riferimento (per “mondo arabo” si intendono i paesi arabofoni, al di là delle differenze etniche o religiose).

Altro elemento importante è di certo il tipo di ambiente musicale a cui si fa riferimento: anche in una stessa zona geografica ci sono differenze fra la musica colta e la musica popolare, e fra la musica di tradizione antica e quella moderna.

La musica e la danza popolare sono ancora vivi ed amati nelle varie regioni del mondo arabo anche se la globalizzazione sta inesorabilmente livellando tutte le manifestazioni artistiche su un unico piano omogeneo. Danza popolare rurale (Sha’abi) egiziana e musica di tradizione rurale Sha’abi egiziana sono un ricco patrimonio da salvaguardare.

Il fenomeno musicale era molto diverso da ciò che è oggi alle origini della sua storia.

Dopo l’invasione Ottomana, la musica colta ha subito ovunque una grossa influenza Turca e Mediorientale: i governatori ottomani del Medio Oriente inviavano ad Istanbul i loro musicisti di corte affinché imparassero le melodie ed i ritmi turchi e li potessero quindi riprodurre a corte, per cui la musica colta di vari paesi arabi è molto più omogenea di quella popolare in termini di scale musicali, ritmi, strumenti.

Un fattore importante per l’apprezzamento del fenomeno musica e danza nel mondo arabo è la considerazione morale che la società medio orientale ha di queste forme d’arte.

Distinguere un buon musicista arabo è spesso difficile per un orecchio non allenato: occorre infatti conoscere alcuni elementi fondamentali e soprattutto crearsi una familiarità con la musica araba attraverso l’ascolto.

Dopo il colonialismo vi è stata la tendenza ad apprezzare tutto ciò che era autoctono in contrapposizione con la cultura occidentale, perciò la musica e la danza araba ebbero una buona diffusione. Vennero aperti diversi conservatori di musica -una vera rivoluzione nel sistema musicale arabo, basato sulla tradizione orale- dedicati solo alla musica colta, poiché vennero creati su imitazione dei conservatori occidentali. Nel 1932 si fece un importante congresso dedicato alla definizione della musica araba al Cairo.

Scuole musicali

Possiamo riconoscere diverse scuole musicali fondamentali:

1 – Scuola Mediorientale: Egitto, Siria, Giordania, Libano, Palestina. L’Egitto ha da sempre svolto un ruolo di leadership musicale nei confronti degli altri paesi, favorito soprattutto dalla sua industria cinematografica: dagli anni ’50 la sua ricca produzione di film musicali ha portato la musica e la danza dell’Egitto in tutto il mondo arabo.

2 – Scuola Maghrebina: Marocco, Algeria, Tunisia e Libia. La zona del Nord Africa ha dal punto di vista musicale e della danza due grosse radici: quella della tradizione locale berbera e quella della scuola arabo andalusa, che è l’eredità artistica della presenza araba in Andalusia.

3 -Scuola Iraqena

4 – Scuola del Golfo: Arabia Saudita, Bahrein, E.A.U, Kuwait, Qatar, Oman e Yemen. In questi paesi la tradizione musicale è molto legata alle origini culturali popolari: fino a pochi anni fa, pochi in termini storici, prima della rivoluzioneeconomica che il petrolio ha generato nella zona, in questi paesi la popolazione si dedicava a pesca, pastorizia, artigianato e questo influenzava la produzione musicale.

5 – Scuola arabo-africana: Sudan, la regione più meridionale dell’Egitto, la Nubia e Mauritania. In queste regioni la musica è fortissimamente influenzata dalle sonorità africane.

L’avvento di disco, cinema, televisione

L’entrata in scena dell’industria cinematografica e discografica ha completamente stravolto la produzione musicale e la danza araba: diversamente da come era sempre stato, anche i gusti musicali della gente comune potevano arricchirsi di elementi provenienti dalla radio, dal cinema e dalla televisione, apprendendo formule e modi di regioni molto distanti, mentre prima tutto faceva riferimento al circolo familiare e alla zona d’origine.

Persino il mezzo stesso dell’antico cilindro di cera e dei primi dischi a 78 giri fornirono grosse limitazioni alla musica: le incisioni potevano durare solo 3 minuti, quindi il musicista non poteva certo esprimersi liberamente, dovendosi attenere ad una tempistica tanto veloce. In realtà la limitazione del tempo è contraria allo spitiro improvvisativo ed espressivo che sta alla base della musica araba.

DIscorso molto simile si può fare per la danza egiziana: nei film gli attori erano cantanti e danzatori, e la produzione cinematografica egiziana è molto simile ai film americani degli anni di Fred Astaire e Ginger Rogers. I contributi della danza avevano il ruolo di alleggerire il clima e di divertire il pubblico, per cui a chi danzava veniva richiesto di modificare in tal senso la propria arte: oggi abbiamo motlissimi esempi di queto modo di danzare, ma nessuna testimonianza di come queste persone danzassero quando potevano esprimere la loro sensibilità artistica liberamente, al di fuori dagli schermi del cinema.

Inoltre con l’epoca della radio e della televisione stimoli occidentali sia di musica che id danza invasero il mondo arabo mdificandone profondamente i gusti e le abitudini.

Caratteristiche della musica araba

1 – Nella musica araba non esistono le note temperate (cioé costruite su precise lunghezze d’onda stabilite a priori, nonostante gli studiosi abbiano a lungo cercato di definire in qualche modo delle regole teoriche): gli intervalli fra le note sono irrazionali, e vengono influenzato dalla sensibilità creativa del musicista.

2 – La musica araba è monodica: tutti gli strumenti producono la stessa melodia insieme, a differenza di quanto accade in un coro o in un’orchestra occidentale, in cui invece le varie melodie prodotte dai vari strumenti sono diverse fra loro e sono regolate dalle leggi dell’armonia musicale. Unica eccezione, la possbilità che altri strumenti tengano la nota di base della scala, producendo un basso continuo, durante un solo improvvisato (Taqsim).

3 – La musica araba è modale e si basa sul concetto di maqam: più che una scala il Maqam è un fenomeno musicale entro il quale si muove la composizione, e che porta con sé forti contenuti emotivi.

4 – La musica araba si basa, un po’ come il jazz, sull’improvvisazione, e questo fatto porta con sé la grande importanza data alla comunicazione fra gli artisti e quindi la necessità di far ricorso enormemente al bagaglio di esperienza ed alla sensibilità personale.

5 – L’importanza della recitazione del Corano nello sviluppo della gusto musicale e della musicalità araba è fondamentale e non trascurabile.