{"id":278,"date":"2018-04-05T18:53:50","date_gmt":"2018-04-05T16:53:50","guid":{"rendered":"http:\/\/danzaemusicaaraba.com\/?p=278"},"modified":"2019-08-05T02:39:22","modified_gmt":"2019-08-05T00:39:22","slug":"samia-gamal","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/danzaemusicaaraba.com\/samia-gamal\/","title":{"rendered":"Samia Gamal"},"content":{"rendered":"

Samia Gamal<\/h2>\n
\"La

la ballerina Samia Gamal<\/p><\/div>\n

Samia Gamal, il cui vero nome era Zaynab Ibrahim Mahfuz, nasce a Wana, nel 1924.<\/p>\n

In tenera et\u00e0 si trasferisce al Cairo, nelle vicinanze del famoso Bazar Khan el-Khalili.<\/p>\n

A soli 8 anni rimane orfana di\u00a0 madre, e a 14 abbandona la casa paterna per\u00a0 trasferirsi dalla sorella maggiore.<\/p>\n

Si racconta che alla sua prima esibizione in pubblico Samia fosse tanto nervosa da dimenticare la coreografia. Il pubblico incomincia a fischiarla e lei abbandona il palco. Il coreografo la costringe a ritornare in scena e lei si toglie le scarpe ed incomincia a danzare improvvisando, riscuotendo a questo punto grande successo. Da notare che le danzatrici dei Cabaret ballavano sempre con le scarpe (di fattura occidentale) per ribadire di… avere il denaro sufficiente per potersele permettere, e danzare a piedi nudi era considerato poco elegante. Samia per\u00f2 piacque tanto che il pubblico stesso la soprannomin\u00f2 “la danzatrice dai piedi scalzi”.<\/p>\n

La famosa Badia Masabni<\/a> la ingaggia per esibirsi nel suo locale, e le d\u00e0 il nome d’arte con cui diventer\u00e0 famosa: Samia Gamal. Si esibisce dapprima una volta alla settimana: \u00e8 l’inizio di una grande carriera. Inizia a studiare danza con Badia stessa, e con un maestro di danza classica e moderna, condividendo gli allenamenti ed il palcoscenico con l’altra grande star di quel momento, Tahiya Karyoka<\/a>, collega di palcoscenico al Cabaret di Madame Badia. Il training le permette in breve di sistematizzare le sue capacit\u00e0 coreutiche innate. L’attaccamento al locale di Badia e la riconoscenza di Samia verso la sua musa ispiratrice fecero si’ che Samia non si esibisse in altri locali in Egitto, ma soltanto al Cabaret di Badia Masabni e in importanti feste private.<\/p>\n

In breve divenne una stimata solista.<\/p>\n

La sua personalit\u00e0 sul palco \u00e8 molto frizzante ed energetica, un inno alla gioia di vivere e alla leggerezza.<\/p>\n

Persino, a dispetto della sua prima apparizione pubblica, Samia introduce l’uso di scarpe con il tacco alto per ballare. Il suo stile ha ispirato una enorme quantit\u00e0 di danzatrici, portando la danza orientale persino ad Hollywood e da l\u00ec nelle scuole di danza d’Europa.<\/p>\n

Un incontro fondamentale nella vita artistica e personale di Samia \u00e8 quello con il cantante e musicista Farid el Atrache<\/a>, che suona l’Oud nell’orchestra dello stesso locale. E’ un travagliato colpo di fulmine. Farid \u00e8 un musicista di successo, enormemente addolorato per la prematura perdita della sorella, la cantante Asmahan, morta in un incidente in circostanze piuttosto misteriose. Colmare il vuoto lasciato in lui dalla perdita della sorella era impossibile, ma Farid trov\u00f2 conforto nella relazione, mai sfociata in matrimonio, con Samia Gamal. Si dice che lui non volesse o non potesse sposarsi con lei poich\u00e9 egli proveniva da una famiglia drusa libanese e per tradizione avrebbe potuto sposare soltanto una donna drusa, e non certamente una danzatrice! Ma la relazione prosegu\u00ec e Samia lo motiv\u00f2 a buttarsi a capofitto nel cinema. Nel 1947 la coppia si esibisce in “Habib el Omr” (L’amore della mia vita), il primo di una lista di 5 film di enorme successo. Si possono paragonare alla coppia Hollywoodiana Fred Astaire e Ginger Rogers!<\/p>\n

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la ballerina Samia Gamal<\/p><\/div>\n

E’ del 1949 “Afritah Hanem” (La principessa diavoletto), una delle sue interpretazioni pi\u00f9 famose, accanto alla bambina prodigio della danza egiziana dell’epoca, Fairouz Arteen Kalevan<\/a>, soprannominata, proprio in onore del film, Feirouz Hanem.<\/p>\n

Nel 1949 il re Faruk proclama Samia la danzatrice rappresentante nazionale dell’Egitto.<\/p>\n

Dopo 5 film la coppia si divise, e Samia, perseguitata dalla stampa, si trasfer\u00ec all’estero, nel 1950, dove comunque continua ad avere successo come artista. Si esibisce a New York, nel famoso nightclub The Latin Quarter ed in tutta Europa, portando per la prima volta la danza orientale all’estero in forma professionalmente valida. Gira vari film fra cui “Ali Baba ed i quaranta ladroni” con Fernandel e “La vallata dei re” con Robert Taylor.<\/p>\n

Samia sposa il ricchissimo texano Sheppard King III, che per lei si converte alla religione islamica e la convince a trasferirsi in America. Grazie a questo, Samia entra a pieno diritto nel jet set americano, ma il matrimonio non dura a lungo.<\/p>\n

L’esperienza americana segna la sua visione della danza, che diviene pi\u00f9 teatrale, e Samia gett\u00f2 le basi della forma di danza orientale che conosciamo oggi, e che infatti utilizza forme e dinamiche prese evidentemente dal balletto classico.<\/p>\n

Dopo il divorzio, Samia ritorna al Cairo, dove riprende a lavorare con Farid el Atrache<\/a>.<\/p>\n

Nel 1958 sposa l’attore egiziano Rushdi Abaza, con cui interpreta parecchi film. Rushdi era stato il marito di Tahiya Karyoka<\/a>. Da quest’unione, che durer\u00e0 diciassette anni, nasce una figlia, Quismet. Nel 1972 si ritira dalle scene, per ritornare ad esibirsi nei primi anni ’80, ritorna alle scene per un anno o due con Samir Sabri.<\/p>\n

Fino alla sua morte, sopraggiunta nel 1994, fece una vita molto ritirata, rifiutando tutti gli inviti ad insegnare all’estero: si sente artista ed interprete, non maestra. La sua eredit\u00e0 al mondo dell’arte sono gli 84 film di cui \u00e8 protagonista.<\/p>\n

Samia Gamal \u00e8 stata la prima danzatrice con una preparazione coreutica completa, e con una visione teatrale della coreografia. Ha contribuito in maniera determinante alla formazione di ci\u00f2 che la danza orientale \u00e8 oggi, elevandola a livello professionale e migliorandone l’immagine sociale. Le danzatrici a seguire ne copiarono lo stile, e pare ormai una cosa normale che nella danza orientale ci siano arabesques e giri rapidi, come nel balletto classico, ma prima che questa pioniera li sperimentasse nella sua danza nessuno li aveva mai introdotti!<\/p>\n

\"Samia

Samia Gamal dietro le quinte<\/p><\/div>\n

Samia cre\u00f2 uno stile molto personale, incorporando la tecnica della danza classica e soprattutto, cosa molto particolare, di danza latino americana, nella danza orientale, tratto molto caratteristico suo. Grazie al suo training fisico molto completo, Samia aveva una capacit\u00e0 di coordinazione e di precisione perfetta sui suoi movimenti, mantenendo grazia ed eleganza anche durante i momenti di maggiore focosit\u00e0.<\/p>\n

Tipico del suo stile \u00e8 l’uso molto particolare dei movimenti delle braccia, intricati ed eleganti, e l’introduzione del velo nella danza. Si narra che la sua insegnante di balletto le diede un pezzo di stoffa da tenere in mano durante la danza per farle imparare ad usare le braccia in modo pi\u00f9 fluido e Samia trov\u00f2 la cosa tanto interessante che decise di incorporarla nelle sue performances. Samia usava il velo con una grazia incredibile, ed \u00e8 un esempio di eccellenza nell’uso di questo accessorio, che piacque molto al pubblico, e perci\u00f2 Samia continu\u00f2 ad utilizzarlo. Il velo le dava maggiore sicurezza, e la aiutava a prendere confidenza con i movimenti fluidi delle braccia, e quindi decise di utilizzarlo spesso durante l’introduzione della sua performance: ormai entrare con un velo in mano \u00e8 diventato un classico della danza orientale, e la storia deve a Samia Gamal questa creazione. Il suo modo di usare il velo dava l’impressione che si trattasse di una estensione del suo corpo, non di un accessorio esterno che venisse buttato qui e l\u00e0 per riempire lo spazio con acrobazie sceniche.<\/p>\n

Una piccola curiosit\u00e0: nel film francese Ali Baba e i 40 ladroni Samia indoss\u00f2 un gioiello per coprire l’ombelico: nessuna danzatrice prima di lei lo aveva fatto.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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