Farid el Atrache
Farid el Atrache è stato uno fra i maggiori compositori e cantanti che l’Egitto abbia prodotto. Farid significa unico in arabo. E unico lo fu davvero!
La sua vita:
Farid nacque in Libano, quando il paese era ancora nella “Grande Siria”, nelle montagne dello Chouf, intorno al 1915, in seno ad una tradizionale e nobile famiglia drusa, che aveva combattuto contro gli occupanti francesi. La madre, principessa Alia, era molto apprensiva per la salute dei suoi figli, anche perché 2 fratellini di Farid erano morti da bambini per malattia, e arrivava a chiudere Farid in casa per tenerlo al riparo da ogni possibile rischio quando non era per lui strettamente necessario uscire per andare a scuola.
Si trasferì con la sua famiglia in Egitto ancora bambino, nel 1924, alla morte del padre, il principe Fahd el Atrache. La madre scappò dal Libano per problemi politici, essendo antifrancese. La famiglia giunse in Egitto sotto il falso cognome Kusa, che in arabo significa zucchini e che costò a Farid molti litigi con i compagni di scuola che ovviamente lo prendevano in giro. Farid fu accolto, ironia della sorte, in una scuola per bambini in difficoltà economiche gestita dai francesi!
Sua madre cantava e suonava il liuto arabo, e dovette farlo anche per professione in Egitto, per mantenere la famiglia: questo fatto influenzò il giovane Farid, facendo nascere ben presto il suo interesse per la musica.
La rivista Al Wasat racconta che Farid amava tanto la musica da bambino che, non avendo i soldi per pagarsi il biglietto, stava fuori da un locale ad ascoltare un cantante che si esibiva. Il guardiano del locale, disturbato dal fatto che il ragazzino ascoltasse senza pagare, gli rovesciò addosso una secchiata di acqua fredda. Farid, per non venire sgridato dalla madre, rincasò e si mise a letto tutto bagnato. Si riscaldò coprendosi con dei giornali… e dichiarò in un’intervista che quella fu la sua esperienza più positiva con la carta stampata!
Insistette per entrare nel coro cristiano della scuola e la madre gli premise di esibirsi nei concerti scolastici. Farid giunse a cantare ad un concerto all’Università in onore della ribellione siriana . Questo spettacolo ne rivelò e doti canore ma anche la vera identità, che lo obbligò a lasciare la scuola francese.
Si iscrisse con borsa di studio al Conservatorio del Cairo, che gli diede una formazione classica. Divenne allievo del famosissimo compositore Riyad as-Sunbaty, dal quale acquisì il gusto per la musica della tradizione colta.
Il suo maestro di canto gli consigliò di piangere mentre cantava, affinché gli ascoltatori potessero sentire il dolore espresso nel canto, che a suo parere risultava gradevole ma poco espressivo.
Il consiglio del maestro, evidentemente, funzionò: la tristezza delle sue canzoni è rimasta un tratto caratteristico dello stile di Farid el Atrache, tanto che venne definito con l’appellativo di “cantante triste”.
Negli anni ’30 cominciò la sua carriera professionale in Egitto, come musicista, suonando il liuto arabo (oud) per emittenti radio private e, quando queste vennero chiuse e assorbite nella radio nazionale, anche per questo organismo. Solo più tardi furono apprezzate a livello professionale anche le sue doti canore. Per un periodo lavorò insieme con la sorella Amal (1918-1944), anche essa cantante estremamente dotata, nota al pubblico con il nome di Asmahan, scomparsa giovanissima in un incidente che molti attribuirono ad una cospirazione.
Diversi registi si interessarono ai due fratelli che in effetti comparvero per la prima volta in un film nel 1941, e soltanto perché Farid aveva potuto ottenere di poterne comporre tutte le musiche.
Farid cominciò a sperimentare altri generi musicali, giungendo a specializzarsi nel rendere arabe melodie provenienti dal tango, molto di moda all’epoca in Europa o dalla musica spagnola (che è suonata spesso in una scala musicale analoga al maqam arabo Kurd) o dalla musica classica.
Anche Asmahan guardava all’occidente per apprendere altre tecniche canore, senza tradire le proprie origini mediorientali.
Il successo fu molto rapido, per un artista così completo da coniugare le figure di cantante, compositore, arrangiatore, musicista, direttore d’orchestra e attore, e portò Farid, ancora giovane, a condurre un nuovo stile di vita, come personaggio pubblico e famoso, dividendo il suo tempo libero da impegni lavorativi fra i nightclub e le avventure d’amore.
Conducendo una vita piuttosto dissoluta e sicuramente dispendiosa, ben presto Farid si indebitò e venne rinnegato dalla sua stessa madre, scontenta anche a causa del fatto che Farid si appassionò al gioco, diventando uno scommettitore alle corse dei cavalli.
Le fans lo adoravano ma forse nessuna donna avrebbe mai potuto colmare il vuoto lasciato in lui dalla perdita della sorella. Questo periodo della sua vita fu davvero molto difficile. Farid trovò conforto nella relazione, mai sfociata in matrimonio, con la danzatice e attrice Samia Gamal, che diverrà la sua partner in moltissimi film di successo. Fu proprio Samia Gamal a motivarlo a buttarsi a capofitto nel cinema. Nel 1947 produsse e co-interpretò con Samia un film che ebbe enorme successo.
Dopo 5 film la coppia si divise.
Farid continuò a lavorare con altre star del cinema in parecchi film di successo nei quali sempre interpretava il ruolo romantico del cantante triste.
Addirittura scelse spesso per il suo personaggio il nome Wahid, che significa “solo”.
Anche se ebbe molte storie d’amore con le sue partner artistiche, apparentemente incapace di vivere senza una donna al fianco, Farid si rifiutò di sposarsi, adducendo la motivazione che il matrimonio distrugge l’arte. In realtà è possibile che sia stato reticente al matrimonio poiché essendo druso, si sarebbe dovuto sposare con una donna drusa.
Dei suoi film il pubblico ricorda più le sue partner e le sue belle canzoni che la trama.
Fra i suoi pezzi musicali più famosi ricordiamo “Ar-Rabia” (La Primavera), “Awwil Hamsah” (Primo sospiro), “Raqsat el Gamal” (La danza del bello).
Le sue canzoni leggere, come “Nura Nura”, “Leilah”, e “Gamil Gamal” sono ancora oggi molto popolari.
Una delle più salienti fra le sue storie d’amore coinvolse un personaggio della famiglia reale d’Egitto: subito prima della rivoluzione egiziana, Farid divenne amico della moglie del re. Ben presto il re venne mandato in esilio, e divorziò dalla moglie. Lei ritornò in Egitto ed ebbe una tempestosa storia d’amore con Farid. La sua famiglia non lo accettò in parte per motivi politici.
Quando ruppero la relazione, Farid cadde in una profonda depressione e in quel momento ebbero origine i suoi problemi di salute (era cardiopatico, cosa che, conferendogli un colorito pallido e un’aria sofferente, contribuiva a rinforzare l’immagine del cantante triste), che andarono da allora peggiorando fino alla sua morte.
Invecchiando, riprese in considerazione la questione matrimonio e propose ad una cantante egiziana di nome Shadia di sposarlo ma all’ultimo momento cambiò idea: la sua salute era già molto compromessa, e non voleva lasciarla presto vedova. Cantò e mise in scena questa sua condizione di vita precaria con i senso della morte imminente.
Nel 1960 tornò in Libano ed aprì un locale notturno che però fallì per cattiva gestione e anche a causa delle vicende politiche libanesi.
Nel 1974, Farid morì a Beirut all’età di circa 60 anni, senza poter realizzare il sogno di comporre una canzone per Umm Kolthoum.
Le caratteristiche artistiche:
Nella sua vita, Farid recitò in 41 film e compose circa 75 canzoni, soprattutto per i film.
Compose anche molti pezzi per altri cantanti famosi, come Warda e Sabah.
Farid el-Atrache ha lasciato un’eredità alla musica araba, fondendo la tradizione orientale con la musica classica occidentale in esperimenti coraggiosi, a volte di gradissimo effetto. Anche nel campo della composizione è un vero caposcuola.
E’ considerato da tutti i musicisti arabi come il miglior suonatore di oud dei suoi tempi, ed è detto “il re del liuto”. Ancora oggi molti in segno di sommo complimento imitano il suo stile nelle improvvisazioni.
Le sue canzoni sono ancora popolarissime in tutto il mondo arabo, spesso involgarite in versioni “disco” o inserite in compliation super commerciali e sono molto usate negli spettacoli di danza orientale.
La sua voce e il suo stile di canto triste erano tanto unici e popolari che Farid è ancora oggi, a più di trent’anni dalla sua scomparsa, uno dei cantanti più imitati, a volte anche spudoratamente.
Tecnicamente creò la possibilità di cominciare a cantare fuori dall’accento ritmico forte per poi finire la frase sull’accento, fenomeno che coinvolge emotivamente l’uditorio in maniera totale.
Le critiche
Non tutti i musicologi arabi sono d’accordo nel considerare Farid El Atrache come un importante innovatore, come qualcuno che abbia contribuito, cioè allo sviluppo della musica araba.
Sicuramente il suo contributo fu importante come grande strumentista e profondo conoscitore del fenomeno del maqam, e le sue capacità di commuovere l’uditorio e di comunicare emozioni fu davvero molto significativa.
Una critica che gli fu mossa è che non componeva tenendo conto delle capacità vocali dell’interprete, cosa che un compositore dovrebbe fare, mettendo in difficoltà la sua stessa sorella.
Mohammed Abdel Wahab apprezzava moltissimo entrambi i fratelli El Atrache benché riconoscesse che non avessero una tecnica perfetta non avendo ricevuto un’educazione al canto coranico (tajweed), cosa che invece Umm Kolthoum aveva avuto.