George Abyad

George Abyad

George Abyad è stato un maestro della musica colta araba, attivo soprattutto in Libano. E’ un esperto nel campo del liuto, del qanun e anche del violino.

Nasce nel 1925 ad Haifa e muore nel 1997.

Si avvicinò alla musica grazie al padre, che suonava il liuto, e in casa sua si tenevano riunioni di musicisti locali e di artisti provenienti dall’Egitto.

Fu introdotto allo studio del violino da Sami El Shawa e da Toufiq Sabbagh, mentre Mohammed el Souissi gli insegnò a suonare il qanun, che divenne il suo strumento preferito.

Accanto allo studio con musicisti arabi, Georges Abyad fu formato anche da musicisti europei che collaboravano con la Radio As- Sharq Al Adna fin dal 1956.

Fu compositore e musicista e fece parte di numerose orchestre, fra le quali quella della famosissima danzatrice Tahia Carioca, ed ha accompagnato cantanti di grande importanza, come Karem Mahmoud, Farid El Atrache, Wadih al Safi, Najat al Saghira, Fayza Ahmad, Fairouz…

Il suo stile è molto aderente a quello della tradizione araba, ma insieme guarda all’occidente e alla modernità.

Si è sempre mantenuto lontano dalla vita pubblica e dalle riviste rosa, e non fu eccessivamente famoso: era un uomo timido, di poche parole e un musicista molto creativo: diresse molti gruppi musicali senza mai mettersi in mostra, compose parecchi brani musicali, senza occuparsi di pubblicizzarli, insegnò a moltissimi musicisti, ma non si preoccupò mai di sapere chi gli fosse riconoscente e chi no. L’unica cosa che gli stava davvero a cuore era la musica, ed il rispetto per la coerenza con la tradizione.

Dopo diversi anni di silenzio, riprese a suonare nel 1993 con il grande violinista e cultore della tradizione della musica araba classica Nida’ Abou Mrad.

La sua eredità musicale si è molto diffusa in Libano grazie ai concerti trasmessi da Radio Lubnan e a quelli tenuti al Conservatorio Nazionale e ai vari festival. Incise come suonatore di liuto e di qanun alcuni dischi per conto proprio e in collaborazione con Abdallah Shahine.

Della sua attività di violinista purtroppo non ci sono incisioni, ma i suoi allievi e chi ebbe la fortuna di ascoltarlo dal vivo ricordano il suo genio e la sua comunicatività.