Badia Masabni
Badia Masabni, attrice-danzatrice di origini libanesi (all’epoca il Libano era territorio Siriano, quindi alcuni dicono che fosse siriana) che si trasferì al Cairo all’inizio del ventesimo secolo, ebbe un ruolo centrale nella storia della danza egiziana. All’inizio del ‘900 il Cairo era il centro dell’industria e del divertimento e Badia ebbe l’idea, nel 1926, di aprire il primo Music Hall egiziano, che chiamò “Casinò Opera”. Il locale divenne famoso come “Casinò Badia” o “Cabaret Madame Badia”.
Il locale offriva una vasta gamma di spettacoli di canto, danza, e addirittura spettacoli comici e di magia. La sua fondatrice si ispirò al modello di locale notturno occidentale dell’epoca, nel tentativo di vedere fra il pubblico gli europei oltre che i viaggiatori arabi. Il Casinò ebbe subito un successo enorme, e divenne un punto di incontro della buona società internazionale, frequentato da nobili e personalità.
Il Casinò divenne un trampolino di lancio per molti attori e personaggi dello spettacolo.
Grazie a Madame Badia l’arte della danza orientale è stata portata sul palcoscenico, elevandosi dal rango di danza popolare o folkloristica. Avendo a disposizione un palcosccenico, le danzatrici potevano cominciare ad usare lo spazio e creare coreografie, e Badia cominciò ad ispirarsi alla danza classica e quindi a suggerire che le braccia, originariamente piuttosto statiche, cominciassero a muoversi di più. Badia assunse insegnanti di danza classica europee e russe che avevano il compito di arricchire con i passi e i gesti eleganti della danza classica la danza delle professioniste, che fino ad allora mai avrebbero immaginato di andare a lezione di danza!
La presenza di questi maestri di danza classica occidentale diede un corso completamente nuovo alla danza orientale, nel bene e nel male: da una parte i movimenti si specificarono meglio, divennero più “compiuti” e codificai, creando le basi di una tecnica della danza, ma dall’altra si perse in spontaneità e molte danzatrici cominciarono ad assomigliare lentamente a… brutte copie di ballerine occidentali, perdendo una parte della loro personalità interpretativa. Ma a questo non c’è rimedio: la creazione di una tecnica porta con sé vantaggi e limiti!
Inoltre nel Casinò Badia si sperimentò per la prima volta l’uso del velo nelle coreografie, che sembra nasca dall’idea di una insegnante Russa come esercizio per un maggior controllo nell’uso delle braccia, ma che la stessa Badia apprezzò a Parigi in uno spettacolo della celeberrima danzatrice americana Isadora Duncan.
Un’altra grande idea di Badia Masabni fu quella di affiancare gli strumenti tradizionali come il doff, la darbouka, il req e il kanoon a strumenti occidentali quali violini, violoncelli e fisarmoniche assumendo maestri e professori d’orchestra di formazione classica occidentale. Il Cairo all’epoca subiva fortemente il fascino della musica classica europea, soprattutto dell’Opera. Le composizioni musicali diventano sempre più ricche e complesse, gli arrangiamenti musicali sempre più raffinati vengono alternati all’improvvisazione (taqsim).
E’ naturale che anche i movimenti della danza inizino a modificarsi per seguire ed interpretare la musica sempre più articolata, producendo uno spettacolo vario e fantasioso molto apprezzato sia dal pubblico occidentale sia da quello mediorientale.
Fra il 1930 e il 1940, tra le decine di ballerine del locale, due in particolare si posero in evidenza: Samia Gamal e Tahiya Karyoka, che divennero famosissime star del mondo della danza, soprattutto grazie alle loro apparizioni cinematografiche.