Danza egiziana nel secolo XXI

Danza egiziana nel secolo XXI

Raqs Sharqi (raqs: danza; sharqi: orientale) è il nome attribuito alla danza solistica dell’Egitto, e si riferisce in specifico alla danza che viene accompagnata dalla musica classica. La musica classica araba porta anche il nome Sharqi.

La cultura della danza egiziana conta diversi generi, fra i quali i più importanti sono il Raqs Sha’abi (folkloristico), il Raqs Baladi (folkloristico urbano) ed il Raqs Sharqi (Classico). Il danzatore Raqs Sharqi può esibirsi in tutti e tre i generi.

Descrizioni della danza egiziana ai tempi dei romani suggeriscono che la danza sia esistita sia esistita in forme simili almeno da 1.000 anni (Hilal 1989).

L’uso del termine Raqs Sharqi per indicare questa forma di danza potrebbe avere una origine più recente, ai tempi del colonialismo Britannico. Durante il governo Britannico coloniale (1882-1952), la musica e la danza occidentali hanno permeato le arti dello spettacolo n Egitto. In reazione a questo sapore occidentale, emerse un forte orgoglio nazionale nella musica e nello spettacolo per ciò che era autenticamente Egiziano- Arabo o “asil” (Danielson 1997). Il Raqs Sharqi era per definizione Asil, poiché esprimeva l’estetica egiziana o orientale in contrapposizione con il nuovo balletto o il music hall occidentali.

Tradizionalmente, la danza era presente a tutti i livelli nella società egiziana, dalla corte reale ai fellahin (contadini), e i danzatori venivano regolarmente assunti per ravvivare le celebrazioni familiari come nascite e matrimoni. I danzatori stessi si dividevano in categorie che rispecchiavano i livelli della società, dalle acculturate awalim (donne colte) che fornivano intrattenimenti privati in case privilegiate, giù sino all’umile Ghaziya, che danzava pubblicamente per la strada.

Durante gli ultimi tre secoli la colonizzazione e l’industrializzazione hanno reso i danzatori emarginati finanziariamente e socialmente, e la forme d’atre ha subito un grave declino. In vari momenti a partire dall’invasione di Napoleone (1798) sino alla fine del governo Britannico (1952) i soldati francesi e inglesi stazionavano in Egitto, e questi uomini, insieme con altri viaggiatori europei, fraintesero la audace, espressiva natura della danza ed incoraggiarono le danzatrici di strada, le quali erano fra le poche donne disponibili alla pubblica vista degli stranieri, a volgarizzare la loro danza. Durante il governo di Mohammed Ali (1805-1848), le danzatrici venivano pesantemente tassate e frequentemente impedite nell’esibirsi al Cairo nel tentativo di fermare scambi immorali fra le Ghawazee (danzatrici di strada) e i soldati stranieri (Van Neuwkerk 1995). Queste severe misure posero in atto un circolo vizioso: le tasse e i divieti impedirono alle danzatici più povere di ottenere ingaggio rispettabili nelle celebrazioni familiari e le spinsero verso il pubblico europeo, che si aspettava da loro che rendessero erotica la loro danza. Come la natura della danza degenerò ai più bassi strati della società, il rispetto per i danzatori nella cultura egiziana declinò pure.

Verso la metà del secolo XX la danza egiziana non poté più essere riconosciuta come una rappresentazione della cultura. La forza che il Raqs Sharqi deve aver avuto un tempo può soltanto essere immaginata qui e là grazie a danzatrici che hanno preservato qualche elemento della forma tradizionale. Le danzatrici Ghawazee dei Sai’id, la danza Baladi di Suheir Zaki, lo stile Baladi e Cassico di Taheyya Carioca e Naima Akif sono buoni esempi del Raqs Sharqi nel secolo XX, ed offrono un parziale ingresso nella perduta forza dello stile. Queste danzatrici dimostrarono un autentico modo indigeno di danzare, anche se nessuna di esse espresse la grande forza della musica egiziana. La nascita di nuove forme di spettacolo durante il secolo XX, come il cinema ed i locali notturni, può parzialmente spiegare il depauperamento degli stili, poiché questi limitavano l’espressione tradizionale della danza, e favorirono l’adozione di valori ed estetica non-egiziana, “orientalista”. Taheyya, ad esempio, adattò il suo mestiere per entrare nel media del cinema, e danzò lo stile nei pochissimi secondi che le venivano dati in una scena, presentandosi con l’imperativo di sorridere graziosamente alla macchina da presa, mentre i suoi costumi erano spesso influenzati dall’orientalismo Hollywoodiano, e il suo stile finì senza pietà in sala taglio. Suhair, allo stesso modo, compromise lo stile per adeguarsi al nuovo show di varietà del locale notturno, ed era obbligata a conformarsi sempre più all’immagine occidentale della danzatrice orientale per mantenere una carriera di successo nei locali notturni.

La cultura dei nighclub di oggi in Egitto può essere vista come un prodotto dell’orientalismo occidentale rivenduto all’Oriente. Nel secolo XIX parecchi aspetti delle culture orientali venivano esportati per l’Occidente in varie fiere commerciali, o esibizioni internazionali, a Parigi, Londra e negli Stati Uniti. Nel 1893 il pubblico americano fu testimone di una troupe di danza egiziana all’Esposizione internazionale di Chicago e questi spettacoli stimolarono un grande numero di parodie burleche dei movimenti di fianchi e torso del Raqs Sharqi, creando l’Hootchy-koothchy (Van Neuwkerk 1995). Questa invenzione delle danzatici occidentali potrebbe essere descritta come la vera nascita della danza del ventre, o danza orientale (Hilal 1999). Il primo nightclub in Egitto fu fondato da una donna siriana, Badia Masabni, nel 1926, la quale creò uno stile “orientale” pesantemente influenzato dalla visione che Hollywood aveva del misterioso oriente. Badia impiegò un gran numero di danzatrici fini e con basi tradizionali come Taheyya Carioca e le educò ad adeguarsi a questo nuovo look orientale. I nightclub egiziani di oggi impiegano più che altro danzatrici occidentali che si esibiscono in una fantasia orientale erotica per i turisti maschi che visitano l’Egitto, ed il loro vocabolario di movimento contiene una parodia esagerata degli originari movimenti egiziani. Per essere competitivi sul mercato, i danzatori egiziani devono anche adottare il genere da cabaret ed i loro movimenti stanno diventando sempre meno identificabili come egiziani. La forma e l’estetica del Raqs Sharqi è stata in tal modo seriamente erosa dalle influenze occidentalizzate

Negli anni ’80 emerse un’artista della danza egiziana che percepì la reale minaccia all’esistenza dell’autentica danza egiziana. Suraya Hilal, nata al Cairo, sentì che la danza del ventre o danza orientale spesso etichettata come egiziana in Occidente non rappresentava né rendeva il giusto rispetto alla sua eredità culturale della danza- la danza che lei aveva imparato nella sua famiglia e comunità. Suraya esaminò la sua comprensione familiare e culturale della danza, ricercando le tradizioni sopravvissute dell’Alto Egitto e la cultura della musica e della danza Baladi della Mohammed Ali street del Cairo (la zona degli artisti), prendendo in esame il legame fra le danzatrici dei film degli anni dal ’30 al ’50 che conservavano elementi dello stile, e successivamente utilizzando queste fonti come ispirazione e guida.

Più tardi Suraya si stabilì a Londra ed entrò nell’Arts Council, trovando ciò che le permise di lavorare con musicisti egiziani e sviluppare la sua arte. Suraya possedeva una forte visione artistica, una chiarezza tecnica, ed un ispirato radicamento nello stile dell’estetica culturale egiziana, tutte cose che le permisero di restaurare e sviluppare la danza egiziana in una forma attuale, potente e completa che pienamente rispecchia la forza, la sofisticatezza e la profondità emozionale della musica egiziana. Suraya introdusse il termine Raqs Sharqi in Occidente all’inizio degli anni ’80 per identificare il suo lavoro come autentica espressione della cultura egiziana, ed anche per differenziarlo dalle forme occidentalizzate, e, come il nome stesso suggerisce, lavorò principalmente come artista solista. La potente presenza sul palco di Suraya e il suo alto livello di performance in scena le hanno fatto guadagnare il rispetto e l’amore del pubblico in tutta l’Europa, e lei ha creato una conoscenza del Raqs Sharqi come una bella forma di danza e fine arte teatrale che si può collocare a fianco di altre grandi forme di danza del mondo. Il suo lavoro parla universalmente ai popoli e alle culture.

All’alba del nuovo millennio, l’aspetto contemporaneo della danza egiziana è incarnato dl lavoro di Suraya Hilal. Ogni forma di danza è di tanto in tanto rinvigorita e spinta in avanti da speciali geni, come Martha Graham per la danza contemporanea, così Suraya Hilal per la danza egiziana. Suraya Hilal ha chiarificato e creato una danza che fino a quel momento era esistita come tradizione informale tramandata di generazione in generazione.

Mentre cominciava al sua carriera come danzatrice Raqs Sharqi, sviluppava e distingueva anche altri stili nel contenitore della danza egiziana, il Raqs Sha’abi ed il Raqs Baladi, ambedue i quali possono essere parte del repertorio del danzatore Raqs Sharqi, o possono venire danzati di per sé. Ha sviluppato il lavoro da una danza solistica a spettacolo di gruppo, e per danzatori uomini, e così ha esteso il suo lavoro oltre il Raqs Sharqi, verso una immagine più larga della danza egiziana. La danza maschile era sempre esistita nello stile Baladi e nello Sha’ab, in cui gli uomini danzavano socialmente e professionalmente in gruppi Sha’abi nei festivals e nelle celebrazioni. Suraya ha chiarito la tecnica di danza, raffinato la forma estetica e sviluppato un sistema di educazione per danzatori ed insegnanti che riflette la natura olistica della danza. In definitiva, ha nutrito uno sviluppo organico della danza egiziana che è radicato fortemente nelle origini tradizionali della cultura e presenta una raffinata, completa e attuale rappresentazione della musica e della cultura della danza egiziana al mondo di oggi. Il lavoro di Suraya, come quello di Martha Graham che creò la tecnica Graham, ha un così inconfondibile carattere, sia nella forma che nella tecnica, che la danza che lei presenta in pubblico e tramanda ai suoi allievi viene ora chiamata Hilal Dance.

Suraya Hilal ed il suo team hanno stabilito la Hilal Art Foundation nel 2000 per creare una forte piattaforma di base con cui proteggere, sviluppare e insegnare la Hilal Dance ed incoraggiare la fine ed autentica musica egiziana. Per coloro che giungono ad imparare la danza dagli insgnanti autorizzati dalla Hilal Art Foundation, è importante capire che la Hilal Dance è radicata nelle culture tradizionali della danza dell’Egitto più che in idee orientaliste occidentali. E’ inoltre utile capire che la danza Hilal non è identica al Raqs Sharqi che si vede nei film della metà del secolo XX. Suraya, in una maniera unica, ha restaurato e sviluppato la danza per riflettere sia la cultura tradizionale che quella moderna dell’Egitto. L’allievo Hilal Dance, sia maschio che femmina, ora, per la prima volta, ha l’opportunità di studiare danza egiziana contemporanea.

Di Sarah Hamilton