Nagwa Fouad

Awatef Mohammed El Agamy, in arte Nagwa Fouad, nacque ad Alessandria nel 1939 da padre egiziano e madre Palestinese, senza altri fratelli. La sua famiglia si trasferì a Jaffa, ma ben presto Nagwa rimase orfana di madre, ma fortunatamente la seconda moglie del padre, anch’ella palestinese, se ne prese cura con amore.

Nagwa Fouad e la matrigna dovettero scappare da Jaffa, che era stata conquistata dagli israeliani, vivendo con lei per un periodo del campo profughi di Al-Arish. Quando il padre naturale di Nagwa si risposò, la ragazzina se ne andò al Cairo con la matrigna, a soli 15 anni, anziché rimanere con lui. La forte relazione con la matrigna rimase stabile durante tutta la sua vita.

Nagwa mostra ben presto il suo talento per la danza nell’ambito di feste familiari e matrimoni locali, e decide di dedicarsi alla professione artistica. Si trasferisce al Cairo molto giovane e inizia a lavorare in alcuni piccoli locali notturni. Grazie alla sua innata musicalità, soprattutto ritmica, il pubblico comincia ad amarla. 

Al Cairo Nagwa Fouad trova lavoro come centralinista presso una agenzia di attori, la  Orabi Agency. Il proprietario, Orabi, un giorno la scoprì mentre ballava di nascosto al lavoro, e la persuase ad affittare un costume da danzatrice, procurandole spettacoli in un locale per turisti. Pochi mesi più tardi Nagwa Fouad già ballava all’ Auberge Nightclub.

Nagwa venne arrestata perché si esibiva senza aver compiuto l’età minima per farlo, 16 anni, cosa assolutamente illegale in Egitto, ma riuscì a convincere la polizia di essere più adulta, e si fece rilasciare. Infatti la sua vera data di nascita non è ancora del tutto chiara!

Comincia a studiare danza classica, moderna, jazz con diversi maestri e coreografi, si mantiene in continuo allenamento praticando parecchi sport (aerobica, nuoto, tennis…) e, sempre grazie al suo orecchio musicale, comincia a collaborare con ottimi musicisti.

Il primo film che interpretò come danzatrice fu Al Sherea al Hob (La strada dell’amore), del 1959, accanto al grande cantante Abdel Halim Hafez, sulla famosa canzone “Ouloulou”.

Momento chiave per la vita professionale e personale di Nagwa Fouad fu l’incontro, nel 1960, con il famoso compositore, direttore d’orchestra e produttore Ahmad Fouad Hassan, quando si esibiva al Casinò Abdeen. Ahmad era molto più adulto di lei, aveva ben 17 anni di più, ed era nel mondo dello spettacolo da sempre. Dal loro incontro e dalla loro collaborazione Nagwa Fouad poté migliorare le proprie capacità teatrali, e capì come impegnarsi per sviluppare il proprio talento naturale fino a diventare la star che conosciamo oggi. Nagwa decide di studiare danza seriamente e si iscrive alla scuola di Nelly Mazloum, e comincia a studiare anche folklore russo. Si innamorano e si sposano. Il loro matrimonio dura 6 anni, e si converte in una amicizia, poiché Nagwa non ha inclinazioni materne e ciò che la cattura è solo la sua carriera.

Dopo questo film, spesso Nagwa Fouad accompagna Abdel Halim Hafez come ballerina.

Nagwa Fouad ha recitato in oltre cento film come attrice e in oltre 250 come ballerina: il giornalista Mustapha Amin le ha dato il soprannome di “la Rita Hayward d’Egitto”, continuando a portare avanti parallelamente i suoi spettacoli dal vivo negli hotel a cinque stelle.

Nel 1974 Nagwa si sposa con  il manager dello Sheraton, lo svizzero-libanese Libanese Sami El-Zoghbi, un manager laureato a Londra di grande successo, che decide di utilizzare la figura artistica di Nagwa Fouad per garantire il successo della riapertura dello Sheraton del Cairo. E’ colpo di fulmine.  I due condividono sogni ambiziosi ed una grande passione per il lavoro. Diplomatici e capi di stato vanno pazzi per la danza di Nagwa Fouad , e l’artista si è esibita in tutto il mondo, sempre con grande successo.

Nel 1975 Nagwa Fouad comincia a collaborare con il coreografo Mohammed Khalil. La collaborazione continuerà fino al 1992, sostenendo le scelte stilistiche della danzatrice.

Altro momento fondamentale nella sua carriera artistica è il lavoro a fianco di Mohammed Abdel Wahab, nel 1976: il musicista compone per lei “Amar arba’tasher” (Luna 14, il quattordicesimo giorno del ciclo lunare, cioè la lua piena), e Nagwa si lancia nella sperimentazione di una nuova danza, molto teatrale, che le permette di fondere le caratteristiche delle sue danzatrici preferite: Naima Akif e Tahiya Karyoka.

Da allora la danza di Nagwa Fouad spazia in tutti i campi del folklore egiziano e orientale, e si fa sperimentale, teatrale e personale dando una svolta alla storia. La danza di Nagwa Fouad è sempre gioiosa e la ballerina si spinge a trovare mille trucchi per sperimentare, ad esempio, scenografie (in un video, danza come se si trovasse su un giradischi, in un altro, molto famoso, su Raqs Sitt el Hossn, entra portata, su una portantina dorata, da un paio di uomini, e cammina sotto una pioggia di petali di rosa, danzando con un ventaglio d’oro in una scenografia teatrale, nella quale l’inquadratura della danza non è fissa, in ripresa frontale, ma la telecamera si sposta nello spazio, danzando con lei. Oggi può far sorridere ma all’epoca fu una vera novità).

Nagwa continua a danzare pur essendo anziana, e afferma “L’arte non ha nulla a che vedere con l’età o la nazionalità… è legata alla creatività e alla presenza e se l’artista è in grado di dare e ne gode, deve continuare ad esibirsi”.